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Germania, contro le indisponibilità freni a gare al massimo ribasso

1 Dicembre 2022

Secondo il notiziario tv Tagesschau, il ministro della Salute Karl Lauterbach starebbe lavorando a una legge federale sui farmaci generici che obbligherà le casse malattia tedesche a diversificare gli acquisti di equivalenti per prevenire indisponibilità e rotture di stock. In sostanza, le mutue pubbliche dovranno rifornirsi anche dai produttori che praticano prezzi più alti, in modo da sopperire a eventuali colli di bottiglia da parte dei fornitori più economici. Il nuovo regime, ha ammesso Lauterbach, richiederà una modifica all’attuale legge sulle gare pubbliche e spingerà verso l’alto la spesa farmaceutica, ma sono passi che vanno comunque compiuti. «È inaccettabile» ha detto a Tagesschau «che per risparmiare qualche centesimo sui farmaci si rischino interruzioni nei rifornimenti alla popolazione».

Secondo la rivista specializzata Apotheke Adhoc, gli stessi concetti sono stati diffusi da Thomas Müller, capo dipartimento al ministero federale della salute, in un incontro organizzato dalla Bah, la Federfarma tedesca. L’obiettivo, ha spiegato in particolare, è quello di riportare in Europa la produzione farmaceutica, ma anche di continuare a fare del mercato tedesco una destinazione appetibile per i produttori degli altri Paesi. Anche attraverso un confronto con l’Ue per rivedere la legge europea sugli appalti.

I progetti del ministero della Salute sembrano riscuotere il sostegno dell’industria farmaceutica tedesca. Ad Apotheke Adhoc, il ceo di Hexal Peter Stenico ricorda che oggi gli acquisti di generico al prezzo più basso da parte delle casse mutua alimenta la dipendenza dall’Asia, perché lì i costi sono i più bassi in assoluto. Kai Rossen, ceo e direttore scientifico di EuroApo, uno spinoff da Sanofi, afferma che «la Germania può produrre molti principi attivi, più di quelli che attualmente sta producendo. Abbiamo le fabbriche e le conoscenze, dobbiamo solo volerlo».

Questo, avverte di nuovo Stenico, non significa riportare in Europa l’intera produzione del comparto. «Non sarebbe né sensato né possibile», afferma Stenico. «La nostra principale preoccupazione deve essere una maggiore diversificazione». Proprio quello a cui sta lavorando la proposta di legge sui generici del ministero della Salute.