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Germania, dal 10 ottobre stop ai tamponi gratuiti: priorità alle vaccinazioni

7 Settembre 2021

Dal 10 ottobre i tedeschi non avranno più diritto ai tamponi antigenici che il Governo federale assicurava gratuitamente a cadenza settimanale. E’ quanto prevede il nuovo Regolamento del ministero della Sanità per lo screening delle infezioni da covid-19 che il Parlamento tedesco si accinge a esaminare: ormai, è il ragionamento dell’esecutivo (che ha ricevuto l’appoggio di tutti i governi locali dei Lander), il sistema sanitario è in grado di offrire la vaccinazione per Sars-CoV2 a tutti i cittadini tedeschi, dunque non c’è più motivo di spendere risorse pubbliche per i tamponi antigenici.

Continueranno a usufruire dei test gratuiti, dice il Regolamento, soltanto alcune categorie di assistiti, per le quali i vaccini rimangono sconsigliati: donne in gravidanza, pazienti con specifiche malattie pregresse e i ragazzi dai 12 ai 17 anni (ammessi ufficialmente alla vaccinazione dalla Stiko, l’autorità federale sui vaccini, soltanto a metà agosto).

Il nuovo corso dovrebbe assicurare risparmi importanti alle casse pubbliche, anche se la domanda di tamponi risulta in progressivo calo già dall’inizio dell’estate: è l’effetto, appunto, dei progressi della campagna vaccinale, dato che chi completa il ciclo non ha più motivo di sottoporsi all’antigenico. Secondo la rivista tedesca Apotheke Ad Hoc, nella Renania-Westfalia alla fine di giugno risultavano ancora aperti circa 640 centri di prelievo (farmacie e non solo) rispetto agli oltre 8mila dell’inizio del mese; la scorsa settimana, la catena di negozi specializzati Dm ha annunciato la chiusura per fine settembre di tutti i suoi punti di prelievo, circa 200. Secondo l’Abda, l’associazione tedesca dei farmacisti titolari, tra maggio e giugno un consistente numero di farmacie ha smesso di erogare il servizio, anche se il Regolamento non vieta agli assistiti di sottoporsi a tampone a proprie spese.

Per evitare che l’offerta sparisca del tutto, il ministero della Salute intende approfittare del nuovo Regolamento per alzare la remunerazione di farmacie e centri di prelievo: anziché 11,50 euro a tampone (8 per il test e 3,50 per i costi), dal 10 ottobre il Governo federale rimborserà 13,50 euro a prelievo, una quota che però per l’Abda rimane largamente insufficiente.

Guarda caso sono parecchi i farmacisti titolari che, interrogati da Apotheke Ad Hoc, stimano per i tamponi a pagamento un prezzo al pubblico tra i 20 e i 25 euro. Anche se tanti ammettono di non avere ancora deciso se terminare il servizio o proseguirlo anche dopo il 10 ottobre con costi a carico del privato.