Doccia fredda per le farmacie tedesche, che al momento vedono sfumare la possibilità di un aumento della quota fissa sui farmaci rimborsati dalle casse malattia (oggi pari a 8,35 euro per confezione). Era una delle promesse sbandierate nei mesi scorsi dal nuovo Governo di centrosinistra, in carica dal maggio scorso, ma la ministra della Salute Nina Warken – ospite d’onore l’altro ieri alla Giornata del Farmacista di Düsseldorf – ha gelato tutti spiegando che il provvedimento dovrà essere rinviato per le difficoltà di bilancio in cui versa il Paese. «Riconosco la necessità di un aumento, ma conoscete la situazione» ha detto Warken, promettendo che il tema sarà ripreso nel 2026, dopo la stabilizzazione dei conti della sanità pubblica. Secondo le stime, l’adeguamento della parte fissa della remunerazione di cui beneficiano le farmacie costerebbe alle casse malattia circa 900 milioni di euro l’anno.
La ministra ha comunque presentato un pacchetto di riforme che il governo intende portare avanti nei prossimi mesi. Tra i punti principali, la possibilità per le farmacie appartenenti a uno stesso gruppo di filiali (il sistema tedesco consente a un titolare di gestire una farmacia principale e fino a tre farmacie secondarie) di centralizzare alcune attività di laboratorio, così da ridurre costi e duplicazioni. Una proposta che però suscita molte perplessità nell’Abda, l’associazione nazionale dei farmacisti, che teme ricadute sulla qualità del servizio e difficoltà logistiche, soprattutto quando le filiali sono distanti tra loro.
Altro nodo delicato è l’intenzione di rafforzare il ruolo dei Pta (Pharmazeutisch-technische Assistenten, professionisti con formazione tecnica di livello inferiore al farmacista) consentendo loro di sostituire temporaneamente il titolare nella direzione della farmacia, previo percorso di qualificazione biennale. «I Pta non hanno la formazione per assumere compiti di conduzione» ha ribattuto il presidente dell’Abda, Thomas Preis. Warken ha replicato che la delega sarebbe limitata e strettamente regolamentata, ma non ha fornito ulteriori dettagli.
Il pacchetto prevede anche misure per semplificare l’attività quotidiana: stop alle sanzioni economiche (retax) per errori formali nelle ricette, maggiore autonomia negli orari di apertura e più libertà nella sostituzione generica in caso di carenze. Per le farmacie rurali è allo studio un aumento consistente della remunerazione per i turni di guardia, finanziato attingendo al fondo destinato ai nuovi servizi professionali.
Warken ha infine annunciato interventi su altri fronti: estensione delle vaccinazioni in farmacia, possibilità di dispensare alcuni medicinali da prescrizione anche senza ricetta per pazienti cronici o in caso di lievi patologie, e fatturazione diretta con le casse malattia delle prestazioni di nuova generazione (pdl). Sul commercio online, infine, ha ribadito il divieto di sconti e bonus, promettendo un uso più incisivo degli strumenti sanzionatori, pur ammettendo che le regole europee limitano le possibilità di restringere il mercato.