A partire dal 1° ottobre il Servizio sanitario nazionale inglese (Nhs, National Health Service) avvierà per la prima volta una campagna antinfluenzale che coinvolgerà anche le farmacie di comunità nella vaccinazione dei bambini, con l’obiettivo di innalzare una copertura che oggi resta sotto la soglia di sicurezza. Secondo i dati diffusi da Nhs England, nella scorsa stagione meno della metà dei piccoli tra i due e i tre anni ha ricevuto lo spray nasale contro l’influenza, con una media nazionale ferma al 44% che a Londra scende al 37%.
Per invertire la tendenza, quasi quattromila farmacie territoriali si sono già iscritte al nuovo servizio: al 22 settembre se ne contavano 3.947, ma l’adesione resta aperta e potrà crescere nel corso della stagione. L’iniziativa punta a rafforzare l’offerta proprio nelle aree più fragili, come la capitale e le Midlands, dove la copertura vaccinale è storicamente più bassa e dove si registra anche il maggior numero di farmacie aderenti.
«Le farmacie operano nel cuore dei quartieri e hanno rapporti di fiducia con i pazienti» ha ricordato Malcolm Harrison, amministratore delegato della Company Chemists’ Association (Cca, associazione dele catene di farmacia), sottolineando che «con una presenza capillare anche nelle zone più svantaggiate, le farmacie sono in una posizione ideale per aumentare le vaccinazioni tra le comunità meno servite». Harrison ha spiegato che il gruppo di lavoro per lo sviluppo dei servizi vaccinali in farmacia, coordinato dalla Cca, «negli ultimi diciotto mesi ha collaborato con produttori, distributori, committenti e autorità regolatorie per liberare il potenziale della farmacia di comunità e consentire a più persone di ricevere le vaccinazioni necessarie a mantenersi in salute».
Il governo britannico affida dunque alle farmacie di strada un ruolo inedito, come ha rimarcato la ministra per la sanità pubblica e la prevenzione Ashley Dalton: «Con l’inverno alle porte e la stagione influenzale imminente, questo è un passo cruciale per proteggere i bambini più piccoli quando ne hanno più bisogno. Portando per la prima volta i servizi vaccinali nelle farmacie di quartiere, rendiamo più facile che mai per le famiglie ottenere una protezione vitale vicino a casa prima che arrivino i mesi freddi».
Sulla stessa linea Janet Morrison, amministratrice delegata di Community Pharmacy England, l’organismo rappresentativo delle farmacie territoriali, secondo la quale «grazie a una rete presente nei luoghi dove le persone vivono, lavorano e fanno acquisti, questo nuovo servizio dovrebbe semplificare l’accesso dei genitori alla vaccinazione dei figli». A evidenziare l’impatto potenziale è anche Henry Gregg, amministratore delegato della National Pharmacy Association, che parla di «prove sempre più numerose sul fatto che l’impiego delle farmacie per le vaccinazioni aiuta a incrementare le adesioni, in particolare tra chi storicamente non ha accettato l’offerta». Gregg sollecita infine il governo a «coinvolgere le farmacie di comunità in un numero crescente di campagne vaccinali del Nhs, se si vuole massimizzare la copertura ed evitare malattie più gravi».