Allarme dall’Mhra (Medicines and healthcare products regulatory agency, l’Aifa inglese): i farmaci dimagranti a base di agonisti del recettore del GLP-1 (glucagon-like peptide-1 receptor agonists), tra i quali Mounjaro (tirzepatide), non devono essere assunti durante la gravidanza, l’allattamento o mentre si sta cercando di concepire. È quanto si legge nelle nuove linee guida pubblicate il 5 giugno dall’Agenzia sul proprio sito e rilanciate dalla rivista Chemist & Druggist.
«Chi rimane incinta durante l’assunzione di questi farmaci deve interromperne immediatamente l’assunzione» raccomanda l’Mhra, spiegando che non esistono dati di sicurezza sufficienti per escludere rischi per il feto. Non solo: in alcuni casi, specifica il documento, è necessario continuare a utilizzare la contraccezione fino a due mesi dopo la sospensione del trattamento, prima di provare a concepire.
L’avvertimento è ancora più stringente per Mounjaro: secondo l’agenzia, il farmaco può ridurre l’efficacia dei contraccettivi orali nelle donne in sovrappeso, condizione molto frequente tra le utilizzatrici di questi trattamenti. Per questo motivo, si raccomanda di affiancare un metodo contraccettivo non orale durante l’assunzione del medicinale, soprattutto nelle prime quattro settimane di trattamento e dopo ogni aumento di dose.
L’Mhra precisa che queste indicazioni erano già presenti nei foglietti illustrativi, ma sono state ribadite a fronte di crescenti preoccupazioni sull’uso non sicuro di questi medicinali, impiegati non solo nella cura del diabete di tipo 2 ma, sempre più spesso, per il dimagrimento. «Questi farmaci sono autorizzati per trattare condizioni mediche specifiche e non devono essere utilizzati per scopi estetici o cosmetici» avverte Alison Cave, responsabile della sicurezza dell’Mhra. «Non sono scorciatoie per perdere peso e non sono stati valutati per un uso fuori indicazione».
Le nuove linee guida mettono inoltre in guardia contro la possibilità di effetti avversi gravi, come la pancreatite acuta. «Il sintomo principale è un dolore severo e persistente allo stomaco che si irradia alla schiena. In tal caso è necessario cercare immediatamente assistenza medica» si legge nel documento. E ancora: il farmaco non deve essere acquistato presso canali non regolamentati, come saloni di bellezza o social media. «L’unico modo per avere la certezza di ricevere un prodotto autentico è rivolgersi a una farmacia autorizzata».
L’Npa (National pharmacy association), attraverso la sua responsabile per la sicurezza dei farmaci Jasmine Shah, ha invitato farmacisti e pazienti a prestare la massima attenzione a queste nuove indicazioni: «Le farmacie stanno registrando livelli senza precedenti di richieste per i farmaci dimagranti. Invitiamo chiunque abbia dubbi a parlarne con il proprio farmacista di fiducia».
Intanto si moltiplicano i segnali di allarme: nei mesi scorsi sono stati segnalati diversi casi critici al servizio assicurativo dell’Npa, tra i quali una giovane ricoverata d’urgenza in pronto soccorso dopo l’assunzione di Wegovy acquistato online, e una paziente sottoposta a rimozione della cistifellea dopo l’uso di farmaci dimagranti.
Una situazione in rapido sviluppo, alimentata anche da operazioni commerciali poco trasparenti: secondo Chemist & Druggist, alcuni codici relativi a ordini online per l’acquisto di questi farmaci sarebbero stati «condivisi in violazione delle normative». E mentre si discute di un futuro progetto nazionale per consntire la prescrizione in farmacia, l’Mhra ricorda: «Le nostre linee guida offrono una panoramica aggiornata sull’uso sicuro di questi potenti farmaci, ma non sostituiscono il confronto con un professionista sanitario».