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Ora le farmacie inglesi fanno consultazioni per il Pharmacy First in video

30 Maggio 2025

Una piattaforma digitale pensata per ampliare la capacità delle farmacie di erogare prestazioni in remoto nell’ambito del servizio Pharmacy First è in fase di sperimentazione in circa 90 esercizi indipendenti del Regno Unito. A svilupparla è stata My Local Surgery, società fondata da alcuni farmacisti del territorio, che a un anno dal lancio ha erogato oltre 20mila consultazioni video.

Il sistema, operativo dallo scorso giugno, consente ai farmacisti con disponibilità orarie residue di offrire appuntamenti online, anche per le prestazioni comprese in Pharmacy First. Come ricorda l’azienda, tutte le consultazioni finora effettuate sono avvenute tramite farmacie indipendenti con capacità clinica sufficiente a sostenere un aumento dell’attività. «La piattaforma permette di utilizzare capacità cliniche aggiuntive in modalità digitale» ha spiegato Darren Lingaloo, farmacista e cofondatore di My Local Surgery. «Abbiamo registrato una crescita significativa nella domanda di consulti online da quando è stato introdotto Pharmacy First».

Lanciato in Inghilterra nel gennaio 2024, Pharmacy First è il servizio nazionale che consente ai farmacisti di trattare senza prescrizione sette patologie minori (tra cui otite media, impetigine e infezioni urinarie semplici) nell’ambito del Nhs Community Pharmacy Contractual Framework, il contratto che regola le prestazioni delle farmacie territoriali. Il modello prevede anche la possibilità, per i medici di medicina generale, di inviare digitalmente i pazienti alle farmacie grazie a un’integrazione tra la piattaforma e i software di triage in uso presso gli studi di medicina generale.

Nel gruppo Medicine Clinic, che ha adottato la piattaforma in dieci sedi distribuite tra Hampshire, Dorset e Wiltshire, l’impatto è stato rilevante. «Per noi è stato uno strumento trasformativo» ha dichiarato il superintendent pharmacist Mitesh Patel. «Sfruttando i meccanismi di rimborso previsti da Pharmacy First, siamo riusciti ad accedere a nuovi finanziamenti che rafforzano la sostenibilità e la crescita delle nostre farmacie».

L’obiettivo ora è quello di aumentare la capacità di consultazione man mano che la piattaforma viene estesa. Un’esigenza sentita in un contesto in cui – come ha ammesso lo stesso ministro della Sanità con delega alla farmacia – un quarto dei medici di base ancora non invia nemmeno un paziente al mese al servizio Pharmacy First.

L’iniziativa si inserisce in un più ampio fermento tecnologico che sta interessando il settore. Proprio nei giorni scorsi due farmacisti dell’Irlanda del Nord hanno presentato ConsultTed, un’app per consulti digitali nata per alleggerire la pressione su medici e ospedali e promuovere un uso più razionale dei farmaci da banco. Secondo i promotori, ogni farmacia che aderisce al sistema potrebbe generare fino a 30mila sterline all’anno, senza carichi aggiuntivi di lavoro.

 

Ma resta sullo sfondo il nodo del dialogo tra farmacie e medici di base. La British Medical Association (Bma) ha recentemente riaperto il confronto con Nhs England per chiarire le responsabilità medico-legali connesse alle informazioni inserite dai farmacisti nelle cartelle cliniche dei pazienti. Il sistema GP Connect, che consente alle farmacie di trasmettere le informazioni delle consultazioni ai medici di base, è stato riattivato dopo che lo scorso anno era stato sospeso da molti studi per timori legati alla responsabilità.