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Piace in Scozia la farmacia che fa da primo punto di accesso alle cure

10 Marzo 2022

Secondo un sondaggio di Ipsos Mori, quasi nove scozzesi su dieci ritengono importante che la farmacia sia il primo presidio cui rivolgersi in caso di problemi clinici ordinari. L’indagine è stata condotta tra il 22 e il 29 novembre scorsi su un campione di 1.107 adulti per conto della Royal Pharmaceutical Society (l’equivalente del nostro Ordine dei farmacisti), che intendeva esplorare il giudizio degli assistiti verso il servizio farmaceutico.

I risultati dicono che l’87% degli intervistati considera «importante che i farmacisti possano prescrivere farmaci», l’81% dà lo stesso giudizio riguardo a monitoraggio delle terapie, aderenza terapeutica e “aggiustamenti” delle cure prescritte per le patologie croniche. Il 95%, inoltre, valuta positivamente la possibilità che il farmacista “indirizzi i pazienti verso altri servizi sanitari, fornisca consigli sui farmaci e offra servizi per la prevenzione».

Dal 2020 è attivo in Scozia il programma “Pharmacy First” (prima in farmacia), che consente agli assistiti di rivolgersi alle farmacie del territorio come primo sportello da contattare in caso di malattie di bassa complessità come infezioni delle vie urinarie, impetigine, acne eccetera. Le farmacie che forniscono il servizio sono rimborsate in caso di consulenza, rinvio a un altro servizio sanitario o trattamento.

Una versione estesa del servizio — Pharmacy First Plus, iniziata a settembre 2020 — è gestita da prescrittori indipendenti dal farmacista che possono gestire il trattamento di pazienti con condizioni cliniche comuni che avrebbero altrimenti necessitato del rinvio a un altro operatore sanitario, comprese allergie e infezioni agli occhi.

Da quando il programma Pharmacy Fist è stato varato, ha detto al Pharmaceutical Journal Alison Strath, direttore capo del servizio farmaceutico scozzese, le farmacie hanno assicurato più di due milioni di consultazioni. Il mese scorso la Royal pharmaceutical society e il National Pharmacy Technician Group scozzese hanno pubblicato “Farmacia 2030”, un rapporto che anticipa l’evoluzione prossima ventura della farmacia. La stima è che nel giro di alcuni anni i farmacisti vedranno il progressivo allargamento della loro attività prescrittiva e del loro ruolo clinico.