Scatta la semplificazione, in Svizzera, per la dispensazione senza ricetta dei farmaci con obbligo di prescrizione da parte del farmacista. La novità arriva dalla disposizione con cui il 19 novembre il Consiglio federale elvetico ha aggiornato l’Ordinanza che nel 2019 aveva rivisto la Legge sugli agenti terapeutici (LATer) sopprimendo la categoria C e spostando una buona parte dei medicinali lì classificati nella categoria D, comprendente le specialità dispensabili dopo una semplice consulenza specialistica. Gli altri – una novantina su 628 – erano invece finiti nella categoria B, riservata ai farmaci con obbligo di prescrizione medica, ma la legge consentiva che questi B “riclassificati” potessero essere dispensati in farmacia anche senza ricetta, a patto che il farmacista avesse contatto diretto con il cliente e registrasse la dispensazione.
Con la decisione del 19 novembre, il Consiglio federale ha recepito formalmente all’interno della LATer una raccomandazione dell’Associazione dei farmacisti cantonali (Apc/Kav) e ha definito nel dettaglio i requisiti minimi che le farmacie devono osservare nella documentazione delle dispensazioni senza ricetta. L’obiettivo, è garantire chiarezza e uniformità operativa alle farmacie e, al contempo, contenere i costi a carico del sistema sanitario.
Secondo una nota del governo, «i medicinali riclassificati dalla categoria C alla B possono continuare a essere dispensati senza ricetta medica, purché il farmacista abbia un contatto diretto con il paziente e documenti la dispensazione», in particolare garantendo la tracciabilità delle confezioni dispensate. Inoltre, la dispensazione senza ricetta è autorizzata soltanto per alcune casistiche, come continuità terapeutica, rinnovo della ricetta, trattamento di patologie a bassa complessità. Per il paziente, com’è facile intuire, la riforma del 2019 ha snellito percorso e accesso ai farmaci, perché non occorre più recarsi sempre dal medico per farsi prescrivere un farmaco con ricetta.