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Ticino, due proposte di legge sugli off patent per frenare la spesa farmaceutica

15 Luglio 2025

Il Consiglio di Stato del Canton Ticino ha approvato due proposte legislative con l’obiettivo di ridurre la spesa per i farmaci all’interno dell’assicurazione sanitaria. A motivare la mossa, l’esigenza sempre più pressante di arginare la crescita dei costi sanitari e, di conseguenza, quella dei premi delle casse malati. Le due proposte, trasmesse nei giorni scorsi al Gran Consiglio (il parlamento cantonale) chiedono modifiche puntuali alla legislazione federale in materia sanitaria, in particolare alla legge sanitaria (LAMal).

Il Consiglio di Stato è l’organo esecutivo del Cantone e, nel sistema istituzionale svizzero, rappresenta il governo regionale. Le iniziative approvate hanno natura cantonale ma propongono modifiche normative a livello federale, che potranno essere esaminate dalle Camere di Berna solo dopo un eventuale via libera del Gran Consiglio ticinese.

La prima iniziativa punta a rendere vincolante la sostituzione dei farmaci originali con generici o biosimilari, laddove clinicamente equivalente. L’attuale normativa prevede soltanto un disincentivo economico per il paziente che rifiuta la sostituzione, ma in Svizzera il tasso di utilizzo dei generici rimane più basso che in molti altri Paesi europei. Per quanto riguarda i biosimilari, il margine di risparmio potenziale è ancora ampio, ma finora poco sfruttato.

«Si tratta di una misura coerente con la strategia della Confederazione, ma che va oltre: vogliamo sostituire la facoltà con un obbligo, affinché si incrementi l’uso dei farmaci meno costosi» ha spiegato Raffaele De Rosa, consigliere di Stato e direttore del Dipartimento della sanità e della socialità.

La seconda proposta, denominata mira invece a introdurre un automatismo nella riduzione del prezzo dei farmaci una volta terminato il periodo di protezione brevettuale. In quel momento, secondo il governo ticinese, «i costi di ricerca e sviluppo risultano già ammortizzati e un sovrapprezzo non è più giustificabile».

L’iniziativa riconosce che i margini d’intervento del Cantone in materia di spesa farmaceutica sono limitati, trattandosi di competenze federali. Tuttavia, intende sollecitare una revisione della LAMal che permetta un controllo più efficace su una voce di spesa ormai tra le più rilevanti del sistema sanitario svizzero. «Abbiamo osservato che la spesa per i farmaci è raddoppiata in dieci anni» ha sottolineato De Rosa, «e oggi rappresenta una delle componenti principali dei costi della salute. Pensiamo che ci sarà un sostegno allargato in Parlamento, almeno a livello cantonale. A Berna sarà più difficile, ma cercheremo di allargare il consenso anche agli altri Cantoni e ai rappresentanti ticinesi nelle Camere federali».

Le due proposte sono ora all’esame del Gran Consiglio. Se il Parlamento cantonale darà il proprio assenso, il Consiglio di Stato valuterà il momento più opportuno per trasmetterle alle Camere federali, possibilmente in coordinamento con iniziative analoghe di altri Cantoni. L’obiettivo dichiarato è ambizioso: risparmiare almeno un miliardo di franchi all’anno senza compromettere la qualità delle cure.