Sta suscitando resistenze nella stessa maggioranza che sostiene la nuova Commissione Ue la decisione della presidente Ursula von der Leyen di nominare l’ungherese Olivér Várhelyi come nuovo Commissario europeo per la Salute e il benessere animale. Critiche, in particolare, sono arrivate non solo dal Parlamento europeo, che nella precedente legislatura ha avuto diversi attriti con Várhelyi quando era commissario per l’Allargamento e la Politica di Vicinato, ma anche da espertti e addetti ai lavori del comparto sanitario, che in questa scelta vedono il segnale preoccupante di una perdita d’importanza del tema della Salute nell’operato a venire della Commissione.
L’opposizione è emersa chiaramente tra le fila del Partito popolare europeo (Ppe) e dei socialdemocratici, che hanno espresso preoccupazione per il passato di Várhelyi. Peter Liese, esperto del Ppe per gli affari sanitari, ha sottolineato come Várhelyi sia stato protagonista di diversi errori durante il suo incarico precedente, dove si è anche reso famoso per aver insultato pubblicamente alcuni deputati europei definendoli «idioti». Questo precedente, secondo Liese, potrebbe rendere difficile la conferma della sua nomina da parte del Parlamento, dove dovrà affrontare un’audizione presso la commissione ambiente e salute (Envi). Liese ha dichiarato di avere seri dubbi sulla possibilità che Várhelyi riesca a superare questo esame.
Anche Tiemo Wölken, rappresentante dei socialdemocratici nel comitato Envi, ha espresso il suo disappunto per la scelta di von der Leyen, affermando che questa decisione dimostra un chiaro declassamento della Salute nell’agenda politica europea. Wölken ha ricordato come, durante la scorsa legislatura, il tema fosse stato una delle priorità della Commissione, mentre ora sembra essere stato relegato in secondo piano. Il fatto che il portafoglio di Várhelyi comprenda anche il Benessere animale, anziché concentrarsi esclusivamente sulla Salute umana e la sicurezza alimentare come in passato, è visto da molti come un’ulteriore prova di questa riduzione di priorità.
Ursula von der Leyen ha giustificato la riorganizzazione con l’approccio “One Health”, che si propone di considerare insieme Salute umana, animale e ambientale, ma molti continuano a vedere questa decisione come una diminuzione del ruolo centrale della Salute nella futura agenda europea.
Nonostante le critiche, il nuovo commissario dovrà affrontare sfide significative in un settore che rimane cruciale. Nella sua “Mission Letter”, la presidente della Commissione ha assegnato a Várhelyi obiettivi ambiziosi, tra cui il varo del Regolamento sui medicinali carenti, una legislazione volta a garantire la disponibilità di farmaci essenziali in situazioni di crisi, e della direttiva sul Biotech, che dovrebbe promuovere l’innovazione in ambito biotecnologico. C’è inoltre il nuovo Codice comuntario sui farmaci, già approvato dal Parlamento ma ancora in attesa di ratifica da parte del Consiglio, per il quale Várhelyi potrebbe svolgere un ruolo di mediatore dato che l’Ungheria detiene attualmente la presidenza di turno del Consiglio dell’Ue.
Tra le altre priorità del nuovo commissario figurano i programmi volti a rafforzare la salute cardiovascolare e mentale, la lotta contro le malattie degenerative e l’autismo, e il contrasto alle resistenze antimicrobiche. Un altro obiettivo chiave sarà il completamento dell’European Health Data Space, una piattaforma paneuropea per la condivisione dei dati sanitari, che dovrebbe migliorare la ricerca e l’assistenza sanitaria attraverso l’uso più efficiente dei dati digitali.