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Uk, allarme per abusi nella dispensazione di semaglutide e tirzepatide

2 Settembre 2025

Il General pharmaceutical council (GPhC, l’organismo che in Uk vigila sulla deontologia professionale) ha inviato nei giorni scorsi una comunicazione a titolari, farmacisti e tecnici di farmacia di tutto il Regno Unito in seguito delle crescenti segnalazioni su «messaggi promozionali e consigli inappropriati» riguardanti farmaci dimagranti soggetti a prescrizione come Mounjaro (tirzepatide) e Wegovy (semaglutide).

Roz Gittins, chief pharmacy officer del GPhC, ha spiegato che l’ente «sta ricevendo un numero crescente di segnalazioni» di pazienti che riferiscono di essere stati esposti a comunicazioni non corrette da parte di alcune farmacie. Il problema, ha aggiunto, è diventato più pressante nelle ultime settimane, anche per le crescenti difficoltà che si registrano nell3e forniture.

Secondo la nota del GPhC, i casi più frequenti riguardano email, siti internet e post sui social che spingevano i pazienti a chiedere il passaggio «da Mounjaro a Wegovy o ad altri farmaci per la gestione del peso», in assenza di supporto nelle linee guida di buona pratica, nei formulari terapeutici locali o nelle autorizzazioni ufficiali. Non mancano segnalazioni su consigli a «fare scorte per diversi mesi», un comportamento che contraddice la regola prevista dal National Health Service (il Servizio sanitario nazionale) di un monitoraggio clinico regolare prima di ogni nuova fornitura.

Il GPhC ha inoltre ricevuto reclami su richieste di rimborso o altre problematiche commerciali non evase nei tempi dovuti. «I nostri ispettori hanno già avviato controlli nelle farmacie coinvolte» ha dichiarato Dionne Spence, chief enforcement officer del Consiglio «e si stanno concentrando sugli esercizi interessati dal maggior numero di segnalazioni. Il mancato rispetto dei nostri standard può tradursi in provvedimenti disciplinari contro titolari, farmacisti (compresi i superintendent pharmacist, cioè i direttori responsabili) e tecnici».

In Gran Bretagna la normativa vieta la pubblicità al pubblico dei medicinali con obbligo di prescrizione (Prescription Only Medicines, Pom). Ogni promozione di prodotti come Mounjaro e Wegovy è quindi illegale: possono essere pubblicizzati soltanto i servizi, non i farmaci.

L’Advertising Standards Authority (Asa, Autorità per la regolamentazione della pubblicità) ha confermato di avere in corso «un ampio monitoraggio, indagini e azioni di enforcement» sui messaggi relativi ai farmaci dimagranti. «Questa tendenza desta serie preoccupazioni» ha sottolineato Jess Tye, project manager dell’ASA «e stiamo utilizzando i nostri sistemi di sorveglianza attiva per individuare e sanzionare rapidamente chi viola le regole».

Anche la Medicines and Healthcare products Regulatory Agency (Mhra, Agenzia di regolamentazione dei farmaci e dei dispositivi medici) ha espresso timori. «Siamo particolarmente preoccupati» ha dichiarato Julian Beach, executive director per la qualità e l’accesso alle cure «che i cittadini possano essere esposti a informazioni inappropriate sui trattamenti dimagranti e arrivino a richiedere medicinali con obbligo di prescrizione sulla base del prezzo o della disponibilità».

Non è il primo richiamo: già a luglio l’Asa aveva emesso nove provvedimenti, sei dei quali contro farmacie, nell’ambito della sua attività di contrasto alla pubblicità illegale di Pom. E all’inizio dell’anno GPhC, Mhra e Asa avevano diffuso un avviso congiunto per ricordare che anche i messaggi sui social media possono infrangere la legge, anche senza citare espressamente il nome del farmaco.

Sul contesto già complesso pesa ora la decisione di Eli Lilly, produttore di Mounjaro, che ha annunciato un aumento del prezzo di listino nel Regno Unito fino al 170% a partire dal 1° settembre. Una mossa che, in un mercato già segnato da scarsità di forniture e tensioni normative, rischia di alimentare ulteriormente pressioni e comportamenti scorretti.