Al senato Usa dovrebbe essere presentata a breve una proposta di legge che vieterebbe la pubblicità dei farmaci con ricetta sui media rivolti al grande pubblico. Secondo quanto riferisce un articolo pubblicato dal Wall Street Journal, il progetto di legge escluderebbe ogni genere di comunicazione su televisione, radio, stampa, piattaforme digitali e social media.

L’iniziativa fa proprie le posizioni di quella parte del mondo della sanità e della politica che ritiene che la pubblicità dei farmaci etici provochi iper-prescrizione e quindi gonfi i costi del sistema. È dello stesso avviso Robert F. Kennedy Jr., segretario alla Salute dell’amministrazione Trump, che nella campagna presidenziale aveva dichiarato che avrebbe emesso un ordine esecutivo per «eliminare le pubblicità farmaceutiche dalla televisione».

«Gli americani non vogliono vedere pubblicità fuorvianti e ingannevoli di farmaci da prescrizione in televisione» ha dichiarato al Wsj il senatore Bernie Sanders, uno dei firmatari della proposta «vogliono che affrontiamo l’avidità dell’industria farmaceutica e bandiamo queste pubblicità ingannevoli».

Secondo l’osservatorio iSpot.tv, nel 2024 l’azienda farmaceutica che ha speso di più in pubblicità televisiva è stata Abbvie, che si assicura il primo posto per il terzo anno consecutivo. I farmaci Skyrizi e Rinvoq, sempre di AbbVie, sono stati i più pubblicizzati dell’anno, con una spesa stimata complessiva di 714,5 milioni di dollari.

Altri grandi investitori in pubblicità sono Sanofi, che ha accumulato circa 276 milioni di dollari in spese pubblicitarie nel 2024 per il suo farmaco Dupixent in collaborazione con Regeneron, e Novo Nordisk, la cui campagna per il farmaco dimagrante Wegovy è costata circa 261,5 milioni di dollari. I dati di iSpot.tv dicono che, fino alla scorsa settimana, sia Skyrizi che Wegovy erano tra i dieci annunci pubblicitari più visti dal pubblico americano. Gli Stati Uniti sono uno dei soli due Paesi al mondo che permettono la pubblicità farmaceutica diretta ai consumatori.