Il mercato statunitense dei farmaci Glp-1 per il trattamento dell’obesità e del diabete di tipo 2 si avvia a una nuova fase di espansione, spinta dall’evoluzione della ricerca clinica e dalle recenti autorizzazioni regolatorie che stanno ampliando l’offerta terapeutica. Secondo un’analisi dell’agenzia Reuters, il settore potrebbe arrivare a generare fino a 150 miliardi di dollari di vendite annue nel prossimo decennio, consolidandosi come uno dei segmenti più dinamici dell’industria farmaceutica globale.
Un passaggio chiave è rappresentato dalla decisione della Food and drug administration di approvare la versione orale di Wegovy, il farmaco di punta per l’obesità di Novo Nordisk. Si tratta della prima pillola Glp-1 autorizzata negli Stati Uniti per questa indicazione, un via libera che segna un cambio di paradigma rispetto alla somministrazione iniettiva settimanale e rafforza il vantaggio competitivo del gruppo danese come “first mover”. L’approvazione apre la strada a una più ampia accettazione da parte dei pazienti e rende ancora più intensa la competizione tra le aziende impegnate nello sviluppo di molecole di nuova generazione.
Accanto a Wegovy, Novo Nordisk sta investendo su una pipeline articolata. Amycretin, molecola che agisce su Glp-1 e amilina, ha mostrato nei trial clinici di fase intermedia una riduzione del peso fino al 14,5% in pazienti con diabete di tipo 2, con un profilo di sicurezza giudicato favorevole e studi di fase avanzata previsti a partire dal 2026. I risultati preliminari indicano potenziali benefici ancora più marcati nelle formulazioni iniettabili, mentre CagriSema, candidato successore di Wegovy, è già in attesa di valutazione regolatoria negli Stati Uniti nonostante dati di efficacia leggermente inferiori alle attese iniziali. Parallelamente, il gruppo ha siglato accordi di licenza con biotech asiatiche per molecole che puntano su approcci “multi-agonisti”, a conferma di una strategia orientata al lungo periodo.
Sul fronte dei concorrenti, Eli Lilly continua a rafforzare la propria leadership scientifica. I dati più recenti su retatrutide, candidato di nuova generazione, indicano una perdita di peso media prossima al 29% negli studi di fase avanzata, superando le performance del già affermato Zepbound. Anche l’orforglipron, formulazione orale in fase avanzata, ha mostrato risultati competitivi rispetto agli iniettabili attualmente sul mercato, tanto da spingere l’azienda a pianificare le richieste di autorizzazione regolatoria entro la fine dell’anno.
Più complesso il percorso di Pfizer, che dopo l’interruzione di alcuni candidati orali GLP-1 per problemi di sicurezza epatica sta rientrando nella corsa attraverso acquisizioni e accordi di licenza. L’accesso alla pipeline di Metsera e l’intesa con YaoPharma segnalano la volontà del gruppo di recuperare terreno puntando su formulazioni a lunga durata d’azione e su possibili terapie combinate.
La competizione coinvolge ormai gran parte delle big pharma e numerose biotech. Roche ha accelerato sullo sviluppo di CT-388 e su petrelintide grazie a operazioni di acquisizione miliardarie; Amgen attende nuovi dati su MariTide, già comparabile per efficacia ai farmaci leader; Merck e AstraZeneca puntano invece su molecole orali per intercettare una domanda sempre più orientata alla semplicità di assunzione.
Secondo Reuters, la tendenza che emerge con maggiore chiarezza è il passaggio da una competizione centrata esclusivamente sulla perdita di peso a una più ampia valutazione di tollerabilità, modalità di somministrazione e preservazione della massa muscolare. In questa prospettiva, le combinazioni terapeutiche e i farmaci di nuova generazione potrebbero ridefinire gli standard clinici e ampliare ulteriormente la platea dei pazienti trattabili.
Per il sistema sanitario e per la filiera del farmaco, inclusa la farmacia territoriale, l’evoluzione del mercato Glp-1 negli Stati Uniti rappresenta un indicatore strategico. L’ingresso di formulazioni orali e l’allargamento delle indicazioni terapeutiche potrebbero infatti anticipare scenari destinati a riflettersi anche in Europa, con impatti rilevanti su appropriatezza prescrittiva, sostenibilità della spesa e gestione di una domanda in rapida crescita.