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Da Farmaciaunite e Farmarca studio sulle sfide della farmacia di domani

17 Maggio 2023

Oltre sei mesi di lavoro con le farmacie, il monitoraggio di nove tendenze socioculturali, 120 ore di osservazione etnografica sul campo da parte di un team di 12 esperti di biologia, farmacologia, immunologia, marketing e comunicazione, psicologi ambientali. Il risultato è un dossier di oltre 500 pagine che analizza lo stato attuale e proietta la farmacia nel futuro identificando quali saranno i cambiamenti che verranno, e soprattutto come adeguarsi alle novità e trasformarle in opportunità sia per titolari di farmacia sia per l’utenza. Ne hanno discusso Farmacieunite, Consorzio Farmarca, l’Università Ca’ Foscari Venezia, Strategy Innovation Srl e Labomar, del convegno nazionale “La Farmacia: quale futuro? Il business tra informazione e tradizione” che si è svolto nello storico Palazzo Giacomelli a Treviso, alla presenza di una sala gremita di farmacisti.

Protagonisti della serata i presidenti di Farmacieunite e di Farmarca, Federico Conte e Franco Gariboldi Muschietti, che hanno aperto e chiuso i lavori. Il consigliere di Farmacieunite e coordinatore del progetto/ricerca, Livio Patelli ha spiegato: «Abbiamo la fortuna di essere considerati dei professionisti presenti ed apprezzati sul territorio, ma emerge anche che la nostra professione deve necessariamente incontrare un cambiamento che arriverà presto, dovremo confrontarci con un mondo in continua evoluzione sempre rimanendo vicini al paziente, ma la ricerca dice anche che dovremo metterci in discussione cambiando le nostre regole e sicurezze, uscire insomma dalla nostra “comfort zone”». Farmacieunite e Farmarca hanno scelto di rivolgersi ad una università che non ha un corso di laurea in Farmacia proprio per recepire un punto di vista esterno, critico, non autoreferenziale.

A illustrare i contenuti della ricerca è stato Gian Paolo Lazzer di Strategy Innovation, che l’ha realizzata: «Sintetizzo in tre punti principali la grossa mole di lavoro effettuato. Primo punto è una certezza, la farmacia del futuro deve cogliere la rivoluzione tecnologica che ci porterà alla telemedicina ed alla digital healthcare. Questo non significa pensare alle apparecchiature o a cosa comprare per adeguarsi a questo, bensì acquisire nozioni o competenze per arrivare a questo. Il secondo punto è fondamentale – ha continuato Lazzer –il farmacista deve uscire dal bancone e trovare del tempo per guardare dall’esterno la propria attività, per rinnovarsi e confrontarsi anche con imprenditori di altri settori perché possono dare importanti spunti. Il farmacista è l’imprenditore della propria attività, deve avere il tempo per farlo e non può restare solo dietro al banco. Terzo– conclude Lazzer – ogni farmacia ha uno o più punti deboli, sono convinto che ciascuno di voi sappia qual è, ebbene dovete fare un po’ di autocritica ed avere il coraggio di migliorarli o risolverli».

Un esempio concreto e tangibile di chi ha saputo andare oltre all’attività svolta dietro un banco di farmacia è Walter Bertin, fondatore e presidente di Labomar, che ha spiegato come l’innovazione delle attività debba passare dalla creazione di ambienti idonei per chi ci sta all’interno, sia il personale «che deve arrivare alla mattina felice e deve sentirsi proprio agio» ma anche per l’utente «che quando entra in farmacia deve sentirsi un po’ come a casa propria».