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Motore Sanità, futuro Ssn passa da potenziamento del territorio

10 Febbraio 2024

«Possiamo diffondere sanità e tirare il freno ai “viaggi della speranza” potenziando e riorganizzando la rete territoriale, attraverso ospedali e case di comunità, medici, pediatri di famiglia e farmacie dei servizi». Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, intervenendo ieri alla seconda giornata di lavori della Winter School di Motore Sanità, che a Cernobbio, in provincia di Como, ha riunito oltre 300 relatori in rappresentanza di istituzioni, politica, mondo della sanità e delle professioni sanitarie.

Nella sua relazione, Gemmato ha ricordato i numeri del fondo destinato alla sanità per 2024, 136 miliardi in tutto: «Ventuno miliardi in più in 5 anni non sono pochi» ha detto «nel 2019 la fondazione Gimbe criticava il governo di quegli anni per il definanziamento, poi con il Covid sono arrivati fondi straordinari che noi abbiamo confermato e incrementato anche dopo la fine della pandemia. Rapportare questa spesa al Pil è fuorviante perché nel 2020, quando eravamo al 7%, il denominatore era precipitato. Metteremo altri 18 miliardi nei prossimi tre anni. Ma non basta: servono nuovi modelli organizzativi», a partire – ha concluso il sottosegretario – dalla telemedicina e dalla riorganizzazione del territorio.

In ogni caso, ha ricordato Claudio Zanon, direttore scientifico di Motore Sanità, Il Ssn resta ai vertici tra i Paesi Ocse in termini di performance ed esiti». «Oggi il Fondo sanitario impiega il 95% delle risorse per le cure e solo il 5% per la prevenzione» ha osservato dal canto suo Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio «si tratta di un rapporto da cambiare per vivere più a lungo e in salute agendo prima che le malattie si manifestino anche negli anziani».

Cruciali anche gli investimenti in innovazione: sul piatto ci sono un miliardo di euro per attuare il Fascicolo sanitario elettronico e quaranta miliardi per la digitalizzazione. L’innovazione dunque per rendere sostenibile il nostro Sistema sanitario e ridisegnare il futuro senza perdere di vista la solidarietà, come ha sottolineato Mariella Enoc, procuratrice speciale dell’Ospedale Valduce di Como. «Bisogna evitare» ha detto «di fare della Sanità un terreno di scontro politico perché questo mina la fiducia di chi lavora nelle strutture pubbliche e di chi le sceglie per curarsi. Se non funziona un servizio c’è la tendenza a raccontare una storia di una Sanità intera che fallisce e questo non è vero. Spesso è invece un anello di una catena che si inceppa per una falla puntuale su cui intervenire. Le risorse vanno usate bene e non bisogna dimenticare che il nostro sistema di cure alle persone è basato sulla solidarietà che vale per tutte le regioni e comunità».

Restano in ogni caso alcune criticità da risolvere, in primo luogo le liste d’attesa. E in questo una grossa mano può arrivare proprio dall’innovazione tecnologica e dall’intelligenza artificiale. «Abbiamo previsto di destinare lo 0,4% del bilancio, ossia 520 milioni di euro, per abbattere le liste d’attesa coinvolgendo anche il privato convenzionato» ha ricordato Gemmato. Ma a Cernobbio il tema è stato affrontato anche parlando di progetti, come il programma “pilota” ideato dal Dipartimento per la trasformazione digitale che partirà dalla Lombardia già nei prossimi mesi. «Attraverso l’utilizzo di strumenti digitali come PagoPa e l’app Io» ha spiegato Alessio Butti, sottosegretario di Stato all’Innovazione tecnologica «il Cup fa controllo personalizzato per il paziente che ha bisogno della visita e prenota l’esame. Questo consente di ridurre liste attesa e il fenomeno del ‘no show’, che si verifica quando un paziente prenota da più parti e poi non disdice. La sperimentazione partirà nei prossimi mesi dalla Lombardia».

«Le nuove tecnologie in sanità possono aiutare a fornire risposte sempre più personalizzate alla popolazione» ha aggiunto il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana «la sanità del futuro dovrà fornire un’assistenza più vicina ai pazienti, dovrà avere meno burocrazia e meccanismi di accesso più semplici». «Sanità e salute dei cittadini vanno di pari passo con la salute dell’ambiente» hanno rammentato infine nei loro interventi il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, e l’assessore all’Ambiente della Lombardia, Giorgio Maione.

Tra i relatori della seconda giornata il presidente di Federfarma Como, Attilio Marcantonio, che ha ricordato il contributo e le potenzialità offerte dalla rete delle farmacie: anche nel risolvere le liste di attesa, una volta ottenuto il convenzionamento con la Regione per la telemedicina.