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PharmEvolution 2025 al via a Catania: farmacia europea sotto i riflettori

10 Ottobre 2025

Tre giorni di eventi, 35 appuntamenti tra convegni, seminari e corsi di aggiornamento professionale, 113 relatori tra i maggiori esperti del comparto farmacia, ma anche opinion leader di categoria e politici attenti ai temi della salute, due padiglioni fieristici per un totale di oltre 9.000 metri quadrati che ospitano 120 espositori in rappresentanza di 160 brand leader del settore salute e benessere. Sono alcuni dei numeri di PharmEvolution 2025, che apre oggi al Centro Espositivo SiciliaFiera di Misterbianco (Catania).

Una maratona di iniziative con un unico filo conduttore: la farmacia, declinata in ogni suo aspetto per offrire un giro d’orizzonte completo ai farmacisti che ogni anno arrivano da tutta Italia, e non solo. Tra gli ospiti di quest’anno ci sarà anche il presidente della Federazione Imprenditoriale dei Farmacisti Spagnoli (Fefe) Luis María De Palacio Guerrero, a PharmEvolution proprio per “studiare” il modello di farmacia dei servizi italiano. «Un modello che oggi rappresenta un faro e a cui guardano con attenzione i Paesi europei» sottolinea il presidente di Federfarma Sicilia e ideatore di PharmEvolution Gioacchino Nicolosi.

La farmacia europea sarà presente anche con i PharmEvolution Awards, un riconoscimento internazionale per i migliori progetti messi in campo e che ha ricevuto diverse candidature da vari paesi dell’Unione. E per il terzo anno torna a PharmEvolution anche la chief executive officer The Boots Group, Ornella Barra.

Nella giornata clou di sabato 11 ottobre sarà presente a PharmEvolution anche il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, che parlerà del ruolo delle istituzioni nella sanità di prossimità e del rafforzamento della Sanità territoriale come cardine della riforma post-Pnrr. Le oltre 20mila farmacie capillarmente diffuse in tutta Italia possono infatti essere un alleato strategico per ridurre le diseguaglianze di accesso ai servizi sanitari, soprattutto nelle aree interne e rurali.

«In questi anni» osserva Nicolosi «è emerso con sempre maggiore chiarezza che la farmacia non è un costo, ma un investimento sociale per la salute dei cittadini e la tenuta del Servizio sanitario nazionale».