«La farmacia non è soltanto un presidio sanitario di prossimità, ma una parte integrante del sistema vaccinale e, più in generale, della sanità digitale del futuro». Lo ha detto la presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca, intervenendo sabato 11 ottobre al convegno «La vaccinazione in farmacia: passato, presente e prospettive future. Un confronto tra modelli regionali», organizzato nella cornice di PharmEvolution 2025, la manifestazione della farmacia italiana giunta alla sua tredicesima edizione.
Racca ha ricordato che in Lombardia «le farmacie vaccinatrici sono ormai 1.350, quasi una su due», e che «nella campagna antinfluenzale dello scorso anno la nostra regione è risultata la prima in Italia per numero di vaccinazioni eseguite in farmacia». Quest’anno, ha aggiunto, «il servizio si estenderà anche alla vaccinazione antipneumococcica, dopo una fase sperimentale positiva, e presto anche a quelle contro il tetano e l’Hpv».
Un contributo, quello delle farmacie lombarde, che va ben oltre la sola attività vaccinale. «Con la telemedicina» ha proseguito Racca «le farmacie forniscono un supporto essenziale alla sostenibilità del servizio sanitario regionale: nei primi nove mesi del 2025 sono state più di 13.200 le teleprestazioni erogate in convenzione dalle circa 1.300 farmacie che partecipano alla sperimentazione della farmacia dei servizi. A queste si aggiungono quasi 80mila telerefertazioni effettuate in regime privato nel primo semestre dell’anno da oltre duemila esercizi».
La presidente ha poi richiamato l’impegno della categoria sul fronte della semplificazione digitale: «Grazie a Ricette in Cloud, attivo dal maggio 2024, le farmacie possono archiviare elettronicamente le prescrizioni rosse e i promemoria, riducendo tempi e incombenze. A breve – ha annunciato – sarà operativo il servizio che consentirà ai cittadini di utilizzare la firma elettronica semplice in farmacia, con risparmi di tempo e costi sia per i pazienti sia per le strutture».
Un altro tassello, ha ricordato, è la piattaforma regionale Arvax, che da oltre un anno consente a farmacie e medici di gestire in maniera integrata le vaccinazioni anti-Covid, antinfluenzali, antipneumococciche e anti-herpes zoster.
Sul ruolo delle farmacie nel sistema vaccinale si è soffermato anche Luigi D’Ambrosio Lettieri, vicepresidente della Fofi: «I vaccini sono i mattoni della salute pubblica – ha affermato –. La profilassi vaccinale tutela la comunità e genera anche benefici economici per la sanità territoriale». Nonostante le iniziali perplessità, ha osservato, «i farmacisti hanno accettato e vinto la sfida della vaccinazione. Ora serve un apostolato laico per coinvolgere più colleghi e trasformare la farmacia dei servizi nei servizi della farmacia, consolidando così la sua identità».
Sulla stessa linea Marco Cossolo, presidente di Federfarma, che ha parlato di «una grande opportunità ma anche di una grande responsabilità»: «Avremo fallito» ha avvertito «se pensiamo di dividerci le vaccinazioni. La farmacia vaccinatrice deve ampliare la platea anche con il counseling, ricordando che ogni giorno entrano in farmacia quattro milioni di cittadini. La nostra sfida sarà vinta solo se dimostreremo di essere davvero aggiuntivi rispetto alla sanità territoriale».
Esperienze virtuose arrivano anche da altre regioni. In Marche, ha spiegato il presidente di Federfarma regionale Marco Meconi, «le farmacie contribuiscono ai recuperi delle classi sfuggite alla chiamata vaccinale e supportano logisticamente medici di medicina generale e pediatri, cui forniscono i vaccini». Nella regione, inoltre, «le farmacie erogano il 36% degli holter cardiaci e il 20% di quelli pressori, contribuendo a ridurre le liste d’attesa».
In Sicilia, invece, si guarda a un futuro di crescita. «La mia speranza» ha dichiarato Alessandro Oteri, dirigente del Servizio Farmaceutica dell’Assessorato alla Salute «è che la farmacia dei servizi diventi una realtà strutturale, capace di garantire prestazioni dove la sanità pubblica non riesce ad arrivare». Un obiettivo condiviso dal dirigente generale del Dasoe Giacomo Scalzo, secondo cui «il farmacista è essenziale non solo per ampliare la copertura vaccinale, ma anche per ridurre le liste d’attesa e incrementare l’adesione agli screening, ancora sotto gli obiettivi regionali».
Il presidente di Federfarma Sicilia, Gioacchino Nicolosi, ha infine ricordato «il dialogo costante con la Regione e l’impegno comune per portare sempre più servizi in farmacia, in un’ottica di prevenzione e prossimità».
A chiudere il convegno, Roberto Tobia, già presidente del Pgeu, ha sottolineato come «l’Italia sia oggi tra i Paesi leader in Europa nelle vaccinazioni in farmacia», mentre il presidente dell’Ordine dei farmacisti di Catania Giovanni Puglisi ha definito il farmacista «un vero trait d’union tra sanità territoriale e cittadino».