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Speciaria materana del ‘500 protagonista al Congresso di storia della farmacia

17 Maggio 2024

Va fatta risalire al XVI secolo la prima farmacia di Matera, la città dei “sassi”. La scoperta è di un farmacista lucano con la passione per la ricerca storica, Nunzio Longo, che al 73° Congresso nazionale di Storia della farmacia (a Pesaro l’11 e 12 maggio scorso) ha presentato i risultati dei suoi studi sulla “Speciaria cinquecentesca materana”.

Il punto d’avvio è dato dal ritrovamento di alcuni documenti nell’Archivio di Stato cittadino, che hanno permesso di individuare l’antica ubicazione della farmacia, al civico 1 di Salita Duomo. È un’evidenza interessante, che dimostra, ha osservato Longo, come già allora la “speciaria” godesse di grande prestigio tra le famiglie benestanti della città, che preferivano averla vicina piuttosto che relegarla nei rioni dei Sassi.

Conferme sulla presenza dell’antica farmacia, poi, arrivano dalla “Cronica de la città di Matera 1595-1596” del fisico Eustachio Verricelli, che descrive le terapie e le piante medicinali dell’epoca e riferisce di «un’eccellente farmacopea naturale materana», con la quale da erbe e piante medicamentose si ricavano decotti, infusi e miscele.

Nella sua relazione, Longo ha anche ricordato la figura del medico e filosofo melfitano Vincenzo Bruno, che si ispirava a Galeno per la sua teoria sulla propensione naturale dell’organismo alla guarigione. Scaturiva da tale pensiero la “teoria degli umori”, che individuava nel corpo umano quattro umori decisivi: sangue, muco, bile gialla e bile nera, il cui equilibrio era cruciale per mantenere in salute l’organismo. Tra i documenti segnalati anche la Platea di Santa Lucia, manoscritto che reca traccia del fitto di una farmacia concesso dalle monache benedettine di Santa Lucia allo speziale don Angelo Giordano.

Tra le altre ricerche presentate al Congresso, meritano una segnalazione il saggio sui farmacisti veronesi dell’Ottocento nella storia dei salicilati di Piero Marson, Andrea Cozza e Leonardo Punzi, lo studio sulla corrispondenza conservata all’Archivio storico comunale di Ferrara su sanità ed epizoozia (1600-1796) di Maria Luigia Giusto, Bianca Maria Giusto e Chiara Beatrice Vicentini, la relazione di Flavio Stocco sul trattamento per la cura della tigna all’ospedale San Gallicano di Roma attraverso un documento del 1753 e la ricerca di Massimo Aliverti sui medicamenti per la cura delle malattie mentali alla vigilia dell’avvento della moderna psicofarmacologia da un manuale di psichiatria del 1950.