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Aifa: nel 2024 dalla convenzionata compensi alle farmacie per 2,2 miliardi

1 Agosto 2025

Nel 2024 le farmacie hanno incassato poco meno di 2,2 miliardi di euro per la dispensazione dei farmaci del Ssn, a fronte di una spesa convenzionata lorda che nello stesso periodo ha superato i 9,7 miliardi e una spesa netta da dcr che è arrivata a 8,1 miliardi. Il rendiconto arriva dal report con cui l’Aifa ha divulgato il primo consuntivo della spesa farmaceutica Ssn per l’anno passato, il primo in cui le farmacie hanno beneficiato della nuova remunerazione che dal marzo 2024 copre la dispensazione dei farmaci di fascia A rimborsati dalla sanità pubblica.

In 12 mesi, dice in sintesi il consuntivo, la spesa convenzionata al netto degli sconti versati dalle farmacie, di tutte le compartecipazioni a carico degli assistiti e del payback (1,83%) ha sfiorato gli 8 miliardi di euro, mentre quella che concorre al tetto di spesa di cui alla legge 232/2016 (cioè al netto di sconti e payback ma al lordo dei ticket) ha superato gli 8,3 miliardi.

Rispetto al 2023 la convenzionata netta cresce del 3,4%, ma si tratta di un valore che nelle singole regioni muta sensibilmente: la Basilicata è l’unica a mostrare una contrazione (-0,4%), la Lombardia è la regione dall’incremento positivo più ridotto (1%), Molise, Emilia Romagna e Marche quelle dai balzi più cospicui (9%, 6,7% e 6,6% rispettivamente).

Nonostante la crescita del 3,4%, a livello nazionale la spesa convenzionata resta al di sotto del budget di circa 700 milioni, per un’incidenza sul Fondo sanitario nazionale del 6,28% (a fronte di un tetto del 6,80%). A livello regionale, invece, si registrano sfondamenti in otto regioni (nell’ordine Calabria, Lombardia, Basilicata, Sardegna, Campania, Abruzzo, Molise e Puglia) mentre Veneto, Emilia Romagna e Toscana rimangono le regioni che in termini percentuali spendono di meno rispetto al loro tetto: 5,19% la prima, 5,22% la seconda e 5,41% la terza, quasi la stesdsa incidenza che si registrava nel 2023 (cioè prima che entrasse in vigore la nuova remunerazione).

In crescita, dice l’Aifa, anche la spesa per acquisti diretti, che nel 2024 supera i 16,2 miliardi e cresce di oltre 1,5 miliardi sul 2023. In termini percentuali significa un’incidenza di oltre l’11% sul Fondo sanitario, a fronte di un tetto che non dovrebbe superare l’8,30%. Anche in questo caso, poi, a livello regionale sussistono forti differenze: la Lombardia è quella dallo sfondamento più contenuto (9,44%), Sardegna Campania e Friuli Venezia Giulia quelle dal rosso più consistente (tutt’e tre sopra il 13%).