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Automazione e transizione 4.0: spunta l’incumulabilità tra Pnrr e aiuti nazionali

22 Dicembre 2021

Gli aiuti concessi dal Pnrr (nel caso delle farmacie, i 100 milioni per l’assistenza sanitaria nelle aree interne) non sono cumulabili con gli altri contributi del Piano, cosa che era già nota, ma anche con altri interventi finanziati da fondi statali o regionali. E’ quanto stabilirebbe il decreto 77/2021 sulla base della circolare attuativa che il Mef ha diramato nell’ottobre scorso ma di cui addetti ai lavori e commercialisti hanno cominciato a ragionare soltanto nei giorni scorsi.

Ad aprire il dibattito, in particolare, è un articolo del Sole 24 Ore di un paio di settimane fa, che lanciava un allarme rivolto principalmente al mondo imprenditoriale: le aziende che hanno investito o prevedono di investire in dotazioni dall’elevata componente tecnologica e digitale (i robot da magazzino, nel caso delle farmacie) e puntano ad avvalersi dei 13 miliardi di fondi Ue più 5 governativi stanziati dal Pnrr con la Misura 1 per la “transizione 4.0”, non risulterebbero più cumulabili con altre fonti di finanziamento come la legge Sabatini, il credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, il credito di imposta “Sisma bonus” e ogni altro incentivo di carattere regionale. In parole povere, si dovrà scegliere tra l’uno o gli altri.

Come già accennato, il divieto alla cumulabilità non è una novità a livello europeo, dove è regola che lo stesso costo possa ricevere benefici da diversi strumenti o programmi dell’Unione. La sorpresa arriva invece firmata il 14 ottobre scorso dalla Ragioneria generale del Mef, che estende il divieto del doppio finanziamento agli aiuti da «risorse ordinarie del bilancio statale». Risultato, l’imprenditore del Sud che intendeva digitalizzare la propria azienda contando su un beneficio complessivo del 95% (50% industria 4.0 e 45% “bonus sud”) oggi si ritrova con un incentivo quasi dimezzato.

E le farmacie? Tra gli addetti ai lavori sono in corso approfondimenti e valutazioni per misurare tutti i possibili impatti. C’è da capire, come detto, che cosa comporta l’incumulabilità dei finanziamenti «sugli stessi costi» per i farmacisti titolari che hanno investito o vogliono investire nell’automazione del magazzino. Ma anche gli eventuali scenari che si prospettano per le piccole farmacie che intendono avvalersi delle agevolazioni per la telemedicina messe in campo di recente dal ministero della Salute (10,7 milioni per il 2021): considerato che anche nel Pnrr sono previsti incentivi per la farmacia dei servizi, c’è da capire se esistono potenziali duplicazioni incompatibili con le regole del Mef. Sempre che dal Governo non arrivino aggiustamenti per tempo.