«Si invitano gli assistiti a consultare il proprio medico di base prima di farsi anticipare i farmaci in farmacia e a evitare l’autoprescrizione di medicinali che non rientrano nella rimborsabilità». È l’avvertimento che un medico di medicina generale del quartiere Carrassi, a Bari, ha affisso nei giorni scorsi sulla porta del proprio ambulatorio secondo quanto riporta la Gazzetta del Mezzogiorno. Parole che raccontano con toni accesi la tensione crescente tra i medici di famiglia della Puglia e la Regione, accusata di scaricare su di loro la responsabilità degli sforamenti della spesa farmaceutica.
Il cartello assume la forma di una protesta aperta contro il sistema dei controlli e le sanzioni che gravano sui medici del territorio. Con qualche punta polemica verso i malcostumi dei pazienti. «Poiché molti farmaci, anche se prescritti da medici specialisti ospedalieri e Asl dopo visita o accesso al Pronto soccorso o alla dimissione ospedaliera, potrebbero non essere prescrivibili, la pacchia è finita». Il tono è volutamente provocatorio, ma il contenuto è chiaro: la responsabilità della prescrizione grava interamente sul medico di base, anche quando a suggerire un farmaco è uno specialista.
«La responsabilità penale, civile, disciplinare ed erariale della cosiddetta “proprietà prescrittiva” è sempre e soltanto del medico di famiglia», prosegue il messaggio, che poi elenca le conseguenze a cui il professionista può andare incontro in caso di prescrizione considerata inappropriata: «sanzioni da parte dell’Ordine e dell’Asl, richieste di risarcimento, sospensione dell’attività o persino perdita del posto di lavoro».
Alla base dello sfogo, spiega ancora il medico, c’è il superamento dei tetti di spesa farmaceutica convenzionata e per acquisti diretti registrato dalla Regione Puglia, che nel 2024 avrebbe accumulato uno sforamento di circa 200 milioni di euro. A fronte di questa situazione, medici e sindacati lamentano un atteggiamento repressivo da parte delle istituzioni regionali, con l’intensificazione dei controlli, l’apertura di verifiche e il coinvolgimento anche della Guardia di Finanza.
In Regione gli sfondamenti di spesa sono causa di tensioni politiche non indifferenti. La cronaca registra per esempio la convocazione “irrituale” dei direttori generali delle Asl da parte dell’assessore al Bilancio, cui l’assessore alla Salute – Raffaele Piemontese – ha risposto ricordando che «dobbiamo garantire i farmaci ai malati», anche quelli «di ultima generazione», perché «altrimenti i pazienti andranno a curarsi fuori e a noi costerà ancora di più».
Secondo Piemontese, la Puglia è tra le Regioni che rispettano i tetti sulla spesa convenzionata, mentre lo sforamento riguarda soprattutto gli acquisti diretti, dove il payback continua a creare incertezza. Inoltre, ha aggiunto, il problema non è la spesa in sé ma i limiti imposti, giudicati da molti troppo bassi rispetto ai reali fabbisogni.