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Ecco la nuova governance del Ministero: tagli per 2 miliardi alla convenzionata

11 Dicembre 2018

Riordino del Prontuario e del Pht, gare regionali per equivalenza terapeutica, nuovi tetti di spesa, misure per incentivare i generici ma anche per ridurre la compartecipazione a carico degli assistiti (ossia il pagamento della differenza di prezzo tra farmaco rimborsato e farmaco dispensato). Con l’auspicio, ha detto il ministro della Salute, Giulia Grillo, di ottenere risparmi per due miliardi di euro sulla spesa farmaceutica convenzionata (quella che passa dalle farmacie del territorio, per intenderci). E’ il sunto di contenuti e obiettivi del documento per la nuova governance del farmaco che Aifa e dicastero della Salute hanno presentato ieri a Roma: frutto delle analisi e delle riflessioni del tavolo tecnico istituito ad agosto dal ministro Grillo (e composto tra gli altri dal farmacologo Silvio Garattini e dalla coordinatrice degli uffici farmaceutici regionali nell’ambito della Conferenza delle Regioni, Silvia Tosolini), il documento fissa un ventaglio di linee guida che ora l’Aifa dovrà esaminare e tradurre in misure di dettaglio. «Sarà la bussola per le politiche di riorganizzazione del sistema del farmaco» ha spiegato Grillo in conferenza stampa «puntiamo a costruire un nuovo sistema di regole per restituire ai farmaci la loro missione centrale: strumento di cura, attraverso cui realizzare i livelli essenziali di assistenza di cui abbiamo tutti diritto».

Prezzi dei farmaci e Prontuario nel mirino. Per centrare gli obiettivi, il documento fissa fin dalla premessa il proprio bersaglio: «Nell’ambito della governance farmaceutica» si legge «un ruolo significativo è rappresentato dal prezzo dei farmaci». Le prime proposte del tavolo, così, si concentrano sul Prontuario – che l’Aifa dovrebbe riordinare in modo da allineare i prezzi di rimborso delle specialità terapeuticamente equivalenti («l’elenco è fermo dal 2005 e comprende più di mille farmaci, che costano al Ssn oltre 20 miliardi l’anno» ha detto Garattini in conferenza stampa) – e sul Pht, anch’esso da aggiornare «sia in riferimento ai medicinali che sono consolidati nella pratica clinica, sia al fine di integrare l’elenco con ulteriori categorie di farmaci, che richiedono un controllo ricorrente del paziente come stabilito dalla Legge 405/2001».

Tetti di spesa regionali e gare in equivalenza. Sempre in tema di risparmi, c’è poi l’invito a rivedere e semplificare il sistema dei tetti sulla spesa farmaceutica convenzionata e per acquisti diretti (ospedaliera più diretta-dpc): anziché fissarli a livello nazionale, è la proposta, sarebbe preferibile «prevedere in futuro tetti regionali, anche al fine di una maggior responsabilizzazione di tutti gli attori coinvolti». Non solo: in tema di spesa ospedaliera (più diretta-dpc) il documento propone anche di intensificare le gare che mettono in concorrenza tra loro molecole differenti (i bandi sono ancora troppo pochi, dice il tavolo), con l’Aifa che dovrà assicurare «il supporto alle Regioni e alle loro richieste di parere sull’equivalenza terapeutica tra medicinali contenenti principi attivi diversi».

Equivalenti, più consumi e meno compartecipazione. Altro fronte di lavoro, infine quello dei generici: «L’incremento dell’utilizzo appropriato dei farmaci equivalenti è strettamente collegato alla sostenibilità della spesa sanitaria in generale e della spesa farmaceutica in particolare» si legge nel documento «rispetto al sistema di rimborso a carico del Ssn e alla sostenibilità sociale (la spesa privata per compartecipazione di cui si diceva all’inizio, ndr)». A tale scopo, dunque, il tavolo propone che l’Aifa l’Aifa produca «rapporti informativi dettagliati con cui individuare, anche su base regionale, le categorie di farmaci sulle quali si concentra la spesa dei cittadini, con la variabilità dei prezzi e le caratteristiche dei pazienti». In altri termini, andrebbe assicurata una mappatura che faccia emergere dinamiche prescrittive e distributive, per evidenziare anomalie di spesa.

Questo, in sintesi, il documento. Sul quale il direttore generale dell’Aifa, Luca Li Bassi, ha espresso giudizi positivi: «La legge chiedeva già dal 2016 un documento per la nuova governance» ha detto in conferenza stampa «finalmente possiamo lavorare al futuro del sistema, con una visione aggiornata ai tempi e ai progressi scientifici che ogni giorno la ricerca ci mette sotto gli occhi». «Abbiamo molte opportunità tecniche per rendere più efficiente il sistema» ha aggiunto Tosolini «il testo che presentiamo va letto in un’ottica costruttiva e sarà oggetto di confronto dinamico con il mondo sanitario, i pazienti e tutti i portatori di interesse». Le misure, però, minacciano sacrifici a farmacie e titolari: come ha detto il Ministro, si stimano risparmi sulla spesa convenzionata per circa 2 miliardi di euro; tenuto conto che nel 2017 le uscite a questa voce hanno toccato gli 8 miliardi, ne deriverebbe un taglio di quasi il 25% a partire dal nuovo anno. «Più che di risparmi vorrei parlare di corretta allocazione delle risorse» ha detto Grillo ai giornalisti «ci sono ancora oggi distorsioni della spesa in aree dove bisogna agire per ridurre e carenze in altre. E’ chiaro poi che se nell’ambito di questa allocazione si liberano risorse le utilizzeremo, non solo per la farmaceutica ma anche per altri per altri settori della sanità». Il farmaco, in sostanza, rischia di ritornare il bancomat del Ssn.