Le aziende farmaceutiche che operano nel settore veterinario potranno promuovere i propri medicinali anche su TikTok, il social più seguito dalla Gen Z. Il via libera arriva dal ministero della Salute, che ha trasmesso ad Aisa (Associazione delle Imprese della Salute Animale, aderente a Federchimica) le linee guida ufficiali per la pubblicità sanitaria dei medicinali veterinari sulla piattaforma. Si tratta di un’estensione delle autorizzazioni già in vigore per altri social media come Facebook, YouTube e Instagram.
La decisione è stata formalizzata in una linea guida firmata da Giovanni Filippini, direttore generale della Sanità Animale, che specifica in modo dettagliato limiti, accorgimenti e tipologie di profilo che possono essere utilizzati su TikTok. L’autorizzazione non è automatica: la pubblicità su questa piattaforma sarà consentita solo nel rispetto di regole precise e con contenuti preventivamente approvati dal Ministero.
Le linee guida distinguono tre tipologie di profilo:
Profili aziendali istituzionali: sono quelli con cui l’azienda promuove il proprio logo o la propria immagine. In questo caso, la pubblicazione non richiede autorizzazione ministeriale purché non venga diffuso alcun messaggio pubblicitario. Qualsiasi contenuto che promuova direttamente o indirettamente un medicinale veterinario deve invece essere sottoposto ad approvazione preventiva.
Profili di prodotto o brand: sono ammessi solo a determinate condizioni. Tutte le funzionalità che permettono l’interazione — come “commenta”, “duetto”, “stitch”, “condividi”, “registrazione schermo” e simili — dovranno essere disabilitate. L’unica funzione ammessa è quella che consente agli utenti di seguire il profilo.
Profili tematici aziendali: sono permessi senza necessità di autorizzazione, ma solo se non contengono contenuti pubblicitari relativi a farmaci. Se invece si parla di medicinali veterinari, valgono le stesse limitazioni previste per i profili di prodotto: tutte le funzionalità interattive dovranno essere disabilitate.
Il Ministero apre dunque a un canale comunicativo dalle grandi potenzialità, ma impone barriere tecniche molto nette. Oltre al blocco delle interazioni, resta l’obbligo di richiedere un’autorizzazione per ogni contenuto pubblicitario. È tuttavia possibile inserire link attivabili — per esempio “Scopri di più” — a condizione che rispettino le normative vigenti.
Un’ulteriore misura di cautela riguarda i casi in cui non sia tecnicamente possibile disattivare la funzione di condivisione. In tali situazioni, il contenuto pubblicitario dovrà obbligatoriamente riportare un disclaimer standard:
«Il Ministero della salute autorizza esclusivamente il contenuto del messaggio pubblicitario. Eventuali commenti/reazioni sono di esclusiva responsabilità dell’utente. L’azienda si dissocia dai commenti degli utenti».