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Farmacia dei servizi, Ministero media tra farmacie, biologi e laboratori

10 Luglio 2025

Scatta la mediazione del ministero della Salute sulla querelle che in tema di servizi (dalle analisi alla telemedicina) contrappone da mesi le farmacie private da una parte e biologi e laboratori dall’altra. Ad aprirla l’incontro convocato l’altro ieri (8 luglio) al dicastero dal ministro Orazio Schillaci e dal sottosegretario Marcello Gemmato, presenti Fofi, Federfarma, Federlab e Fnob (Federazione nazionale biologi). Al termine non sono state rilasciate dichiarazioni ufficiali, ma viene da supporre che l’obiettivo di fondo sia quello anticipato dallo stesso Gemmato in un’intervista al Sole 24 Ore Sanità del 3 luglio scorso: con i biologi, aveva detto il sottosegretario, «stiamo consumando un dialogo positivo per arrivare a un accordo in base al quale le analisi di bassa complessità, come il controllo della glicemia da parte del paziente diabetico, possa essere eseguito in farmacia, mentre le prestazioni di alta complessità rimangono riservate ai laboratori».
In sostanza, l’accordo cui si starebbe lavorando andrebbe nella stessa direzione dell’intesa che in Lombardia avevano già stipulato ad aprile Federfarma e Ordine regionale dei biologi. «C’è bisogno di un’alleanza tra le professioni» ha detto ancora Gemmato al Sole 24 Ore Sanità «per migliorare le prestazioni del Ssn».

Chi è rimasto fuori dall’incontro dell’altro ieri, però, sembra essersi risentito. Come l’Uap (Unione iraliana ambulatori e poliambulatori), che in una nota diffusa ieri contesta la mancata convocazione nonostante rappresenti oltre 27mila strutture. «Chiediamo la sospensione di ogni ulteriore passaggio» scrive L’Uap «finché non sarà istituito un tavolo tecnico largamente rappresentativo di tutti gli attori sanitari coinvolti; la pubblicazione immediata di verbale, bozze di protocollo ed elenco completo dei futuri incontri; il coinvolgimento della Conferenza Stato-Regioni e delle competenti Commissioni parlamentari prima di qualsiasi atto definitivo. Uap ribadisce la piena disponibilità a contribuire con competenze ed esperienza alla definizione di regole che garantiscano ai cittadini prestazioni diagnostiche sicure, di qualità e uniformi su tutto il territorio nazionale».