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Farmacia dei servizi, rinviata intesa Stato-Regioni su riparto fondi 2025

21 Giugno 2025

Slitta a data imprecisata l’intesa con cui, l’altro ieri, la Conferenza Stato-Regioni avrebbe dovuto dare il via libera alla bozza del ministero della Salute riguardante il riparto dei 25,3 milioni destinati al finanziamento della sperimentazione della farmacia dei servizi per il 2025. È quanto si desume dal report della seduta di giovedì 19 giugno, che in calce al punto 4 (Intesa, ai sensi del decreto legislativo 112/1998, sulla proposta del ministero della Salute di deliberazione per il Cipess relativa alla ripartizione del finanziamento destinato alla proroga e alla estensione, per l’anno 2025, della sperimentazione per la remunerazione delle prestazioni e delle funzioni assistenziali erogate dalle farmacie) suggella l’esito del dibattito con l’annotazione «rinvio».

Le ragioni dello slittamento non sono specificate ma dai documenti di seduta (diffusi da Quotidiano Sanità) parrebbe di capire che all’origine ci sarebbero alcune perplessità delle Regioni, non tanto sui fondi quanto sugli adempimenti connessi. Nella relazione che accompagna la proposta per il Cipess, infatti, il Ministero risponde ad alcune osservazioni avanzate un mese prima dalla Commissione salute (il tavolo degli assessori alla sanità delle Regioni) ribadendo che il termine per l’invio delle relazioni regionali sugli esiti della sperimentazione per gli anni 2018/2020, 2021/2022, 2024 e anche 2025 vanno andranno trasmesse entro il 25 giugno, ossia la prossima settimana.

È facile immaginare che a qualche assessore la scadenza sia parsa illogica, considerato che molte Regioni hanno rinnovato soltanto da poco la sperimentazione per quest’anno (e altre ancora non l’hanno fatto). Sempre dai documenti, parrebbe che la proposta degli assessori fosse quella di spostare a dopo il 30 settembre l’invio delle relazioni, ma dal Ministero è arrivato un no: «nel caso in cui si fosse individuato un termine successivo» scrivono i tecnici della Salute nella relazione «il Comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza e dal Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali non avrebbero il tempo per esaminare le risultanze e di conseguenza il legislatore non sarebbe in grado di valutare una eventuale stabilizzazione da introdurre con la prossima legge di bilancio».

Comunque sia, dal documento del Ministero emergono anche considerazioni interessanti sulle difficoltà che la sperimentazione ha dovuto affrontare in questi anni, in particolare a causa del covid. «Le attività» osserva al riguardo la relazione «sono state particolarmente limitate a seguito dell’adozione dell’articolo 20, comma 2-bis, del decreto-legge 41/2021, che ha previsto l’utilizzazione risorse destinate alla sperimentazione della farmacia dei servizi per far fronte, per quell’anno, ai costi connessi alla somministrazione in farmacia dei vaccini nel periodo di emergenza sanitaria».

Ne è derivato, continua il Ministero, «un forte rallentamento delle attività di sperimentazione, tant’è che i cronoprogrammi regionali trasmessi a questo Ministero sono stati vagliati dal Comitato e dal Tavolo tecnico solo nelle riunioni del 28 dicembre 2022 e del 26 gennaio 2023». Questo ha comportato «una compressione dell’ambito della sperimentazione stessa, che si è attestata sull’erogazione di servizi in parte già attivati dalle farmacie ovvero con scarsa valenza innovativa e un pesante ritardo nell’avvio della sperimentazione stessa. I fattori su evidenziati hanno reso quantomeno sfidante la conclusione della sperimentazione della farmacia dei servizi entro il 2023 (e infatti era stata già disposta una proroga al 2024), nonché la rendicontazione delle attività svolte entro il 31 marzo 2024».

Tutto ciò considerato, il Ministero «ribadisce che entro la data del 30 giugno 2025 dovranno essere trasmesse le relazioni regionali circa gli esiti della sperimentazione condotta, a valere anche sul fondo assegnato per l’anno 2025, di modo da permettere al Comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza e al Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali di fornire all’autorità politica i necessari elementi». «In caso di non tempestivo invio entro la suddetta data degli esiti del 2025» conclude la relazione «le Regioni potranno integrare (ai soli fini rendicontativi) le relazioni di competenza entro il 31 marzo 2026».