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Lockdown, sondaggio: per 49% farmacie quota Ssn giù fino al 30%

1 Agosto 2020

Durante il lockdown, una farmacia su due ha visto calare fino al 30% il proprio fatturato sui farmaci rimborsati dal Ssn. Per poco più di una su cinque, invece, il giro d’affari sarebbe rimasto sostanzialmente lo stesso rispetto a un anno fa. Sono alcuni dei dati provenienti dal sondaggio lanciato il 7 luglio dal gruppo Facebook “Sei farmacista titolare se…”, dall’accesso riservato ai soli proprietari di farmacia. In due settimane hanno risposto al questionario – che rimarrà ancora online fino a settembre – 218 farmacisti, ben distribuiti dal punto di vista geografico: il 16% ha la farmacia in centro città, il 22% è ubicato in quartieri residenziali o nelle periferie cittadine e il 7% nell’hinterland metropolitano; infine, il 27% lavora in comuni sopra i 5mila abitanti e un altro 27% in centri sotto i 5mila abitanti.

L’obiettivo del sondaggio era quello di capire se e quali effetti il lockdown ha arrecato alle farmacie del territorio: è vero che gli esercizi dalla croce verde sono tra i pochi cui è stato consentito di restare aperti (per garantire l’assistenza sanitaria alla popolazione, ovviamente) ma isolamento e smart working, così come la chiusura di parecchi studi medici alle normali visite ambulatoriali, hanno scompaginato profondamente flussi di traffico e bacini di utenza.

Il sondaggio lo dimostra e – per quanto il campione manchi di rappresentatività – dà una prima misura di quello che è accaduto: per quanto riguarda il fatturato commerciale della farmacia (generato da tutti i prodotti che il cliente può acquistare senza ricetta), il 22% dei farmacisti che hanno risposto al questionario riferisce di valori invariati rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quasi il 40% dichiara cali fino al 30%, il 7,3% parla di cali tra il 30 e il 50% e il 2,3% di perdite oltre il 50%. Dall’altra parte, si conta un 17% che riferisce di incrementi fino al 15% e un 10% circa che riporta aumenti di fatturato sopra il 15%.

L’eterogeneità delle variazioni non deve stupire: con l’isolamento e lo smart working, le farmacie ubicate nei centri commerciali e in centro città – nei quartieri dello shopping o dei grandi uffici – hanno patito cali anche consistenti negli ingressi; sul versante opposto, le farmacie delle aree abitative, dove le famiglie sono rimaste confinate per tutti i tre mesi del distanziamento, hanno visto incrementare gli accessi.

La stessa spiegazione vale anche per gli scostamenti che i titolari lamentano sul cosiddetto rimborsato, ovvero i consumi di farmaci prescritti a carico del Ssn. Come detto in apertura, il 49% dei titolari che hanno partecipato al sondaggio dichiara valori in calo fino al 30%, il 7% riferisce di perdite tra il 30 e il 50%, l’1,4% accusa contrazioni di oltre il 50%. Dall’altra parte, il 16% riporta incrementi fino al 15%, il 3,5% dichiara aumenti oltre il 15%. Per poco più del 23% i fatturati sono rimasti sostanzialmente stabili.

Per quanto concerne le stime sul futuro prossimo venturo, infine, gli intervistati si dividono tra pessimisti e ottimisti senza una netta prevalenza degli uni o degli altri: il 31% dei titolari ritiene che il giro d’affari complessivo calerà ulteriormente nella seconda parte dell’anno, il 17% pensa che rimarrà stabile, il 27% dice che crescerà senza però tornare ai livelli “pre-covid”, il 24,3% ipotizza che potrebbe anche recuperare i valori di prima dell’epidemia.

Il sondaggio resterà aperto (ai soli titolari) fino a settembre compreso. Per partecipare è sufficiente raggiungere la pagina Facebook di Sei farmacista titolare se…, iscriversi se ancora non lo si è fatto e cliccare sul link al questionario (post del 7 luglio).