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Payback sulla spesa farmaceutica, Perrotta (Rgs): lavorare per superarlo

12 Luglio 2025

Il payback è stato utile in un particolare momento storico, nel quale l’esigenza era quella di non agire sul prezzo e dunque si è scelto uno strumento che metteva insieme prezzo e quantità. «Aveva i suoi vantaggi all’epoca, oggi però ha fatto il suo tempo e quindi occorre lavorare su qualcos’altro». Lo ha detto Daria Perrotta, capo della Ragioneria generale dello Stato, intervenendo all’incontro organizzato da Roche Italia a Roma per presentare il primo studio che misura l’impatto del gruppo farmaceutico sul nostro Sistema paese. «Prima di tutto» ha continuato Perrotta «ricordiamo che il payback rappresenta la contromisura a un tetto che non è definito in maniera corretta, quindi lo si potrebbe superare se con le Regioni si individuasse un tetto giusto».

Per arrivare all’obiettivo, ha continuato Perrotta, bisognerebbe prima «verificare quanti e quali sono i farmaci nei prontuari e quali e quanti dovremmo eliminare per far spazio a qualcosa di più utile o più legato alla ricerca. Poi ci si potrebbe chiedere come evitare che il taglio connesso al payback sia lineare e colpisca tutti nello stesso modo. Si può immaginare di mitigarlo laddove si facciano investimenti in ricerca? Noi abbiamo un credito di imposta in ricerca e sviluppo farmaceutico che non sta ancora dando i risultati sperati, non viene utilizzato. Come mai? Non è stato calibrato nella maniera giusta? Infine, occorre immaginare che il modo in cui i farmaci vengono classificati in questi tetti tenga sempre più conto della capacità di innovazione terapeutica e dell’entità di utilizzo che ne viene fatto e non siano trattati tutti alla stessa stregua. La volontà è di superare un meccanismo che ha fatto il suo tempo, per farlo occorre capire perché è nato, come sta andando e cosa sta danneggiando. Solo quando avremo un quadro completo potremmo arrivare a strumenti più efficaci. Vogliamo avviare un dibattito in questo senso».

Un’apertura al ragionamento del capo della Ragioneria generale dello Stato è arrivato da Farmindustria: «Il dialogo deve essere basato su un approccio laico» ha spiegato il direttore generale Enrica Giorgetti «il ventaglio di opzioni deve essere ampio. Allora si potrà lavorare per verificare quelle che sono possibili e quali non sono possibili. Con il tavolo che inizierà a breve partiamo in quarta, sono ottimista e penso che il dialogo sia la cosa più importante».