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Pessina al Sole 24 Ore: se veniamo in Italia, è per comprare duemila farmacie

9 Febbraio 2018

Se Walgreens Boots Alliance metterà piede in Italia, lo farà per comprare mille o duemila farmacie, non certo poche decine. E prima lascerà che il mercato si assesti, perché adesso stanno comprando in molti ma non è detto che tutti riescano a prendere il largo. Non fa giri di parole Stefano Pessina, ceo di Wba, nell’intervista al Sole 24 Ore pubblicata ieri sera sull’edizione digitale del quotidiano economico: il tema portante è, come ovvio, il recentissimo accordo tra Amazon, Buffett e J.P. Morgan per entrare nella sanità privata americana, ma tra le domande non poteva mancare qualche accenno al mercato italiano e ai progetti del gruppo (più di 10mila farmacie di proprietà in America) dopo la liberalizzazione della titolarità.

«La riforma è buona» è il commento di Pessina sulla Legge per la concorrenza «è la burocrazia che complica. Faremo qualche test per capire se è opportuno investire in Italia con grossi numeri». Nel caso, prosegue Pessina, Wba valicherà le Alpi con Boots Alliance, la sue controllata britannica. E non entrerà nel mercato italiano in punta di piedi. «Il beneficio di avere una catena c’è se si hanno 1.000 o 2.000 farmacie, non 50» osserva il manager italiano «sembra che ora siano in molti – cooperative, piccoli gruppi – a comprare farmacie, ma non tutti potrebbero avere successo. Meglio aspettare che il mercato si assesti».

Intanto, quasi a confermare le parole di Pessina, continuano a susseguirsi le notizie di farmacie in dissesto ma dai buoni fondamentali acquisite da società della distribuzione intermedia o da operatori del capitale finanziario. E’ dell’altro ieri, per esempio, l’aggiudicazione a Unico spa (attraverso la controllata Unica 2 srl) di una farmacia di Ancona altamente performante al termine di una combattuta asta giudiziaria; offerta vincente a 4,2 milioni di euro, un prezzo che secondo diversi osservatori dovrebbe equivalere a 1,2-1,5 volte il fatturato.

Notizie di acquisizioni anche a Bologna, dove una farmacia del centro prima appartenente a un’opera pia per lascito ereditario e poi ceduta a un farmacista, è stata comprata nelle settimane scorse da un finanziere-immobiliarista siciliano. Secondo voci di corridoio non sarebbe il suo primo acquisto, ma mancano conferme. Intanto Pessina aspetta che il mercato si assesti.