Come già nel caso delle gliptine, anche la riclassificazione delle gliflozine approvata dall’Aifa lunedì scorso rappresenta un’importante semplificazione per il paziente ma non “consegna” alla farmacia medicinali che finora non vedeva. Lo confermano i dati dell’ultimo rapporto Osmed sul consumo dei medicinali in Italia, che l’Aifa ha pubblicato nel novembre scorso: dapagliflozin ed empagliflozin – giusto per fare due esempi – hanno generato nel 2023 una spesa per il Ssn pari rispettivamente a 5,3 e 3 milioni di euro nel canale della distribuzione diretta e per 78,4 e 54,8 milioni nel canale della distribuzione per conto (dpc). In sostanza, sulla spesa totale sostenuta dal Ssn per la distribuzione di queste due molecole nel canale A-Pht, passava già dalle farmacie (con la dpc) il 93% dei consumi a valori di dapagliflozin e quasi il 95% di empagliflozin. Nel caso della Lombardia, addirittura, buona parte delle gliflozine erano già nel canale della convenzionata.
La riclassificazione, dunque, va apprezzata sotto due profili: da un lato snellisce in modo significativo la vita dei pazienti, perché non dovranno più passare in farmacia due volte per prenotare e poi ritirare la confezione in dpc; dall’altro, porta avanti quel processo già iniziato un anno fa con le gliptine di progressivo “disarmo” del Pht e della distribuzione diretta, che in prospettiva assicurerà alla farmacia piena centralità della distribuzione del farmaco.
Quanto agli effetti dello “switch” sulla remunerazione dei titolari, una valutazione dettagliata costringerebbe a un’analisi laboriosa, regione per regione e addirittura farmacia per farmacia (dato che nel nuovo sistema ci sono le quote differenziate per tipologia di esercizio): con il passaggio in convenzionata, infatti, la dispensazione delle gliflozine non sarà più soggetta al “tariffario” della dpc (che varia da Regione a Regione) ma sarà assoggettata alla remunerazione che dal marzo dell’anno scorso si applica su tutti i farmaci rimborsati dal Ssn. Per capire chi ci perde e chi ci guadagna, non resta che armarsi di penna e calcolatrice e fare quattro conti.