Si riprenda subito la trattativa per definire, in tempi brevi, il nuovo contratto di lavoro delle farmacie private «in una prospettiva equa, dignitosa e sostenibile». È l’auspicio che arriva dalla Fofi dopo la rottura della negoziazione tra Federfarma e sindacati confederali per le distanze registrate tra le parti sulle proposte economiche del rinnovo.
«La Federazione degli ordini» recita una nota stampa «non è parte nella trattativa sindacale né ha alcuna competenza al riguardo, ma in questi anni si è impegnata a valorizzare e a far riconoscere le nuove funzioni professionali del farmacista, portando a termine quel percorso annunciato nel 2005 che ha radicalmente cambiato l’attività lavorativa del professionista. Queste funzioni, oggi, sono presenti nella nostra formazione universitaria e parte sostanziale del nostro bagaglio professionale».
Riguardo alla questione della collocazione del contratto nell’ambito del comparto sanitario o meno, continua la Fofi, «si tratta di un aspetto che attiene esclusivamente a una scelta dei sindacati dei lavoratori e dei datori di lavoro». L’Ordine, conclude la nota, «è la casa di tutti i farmacisti in qualunque ambito svolgano la professione e sulla base della legge sono enti pubblici sussidiari dello Stato che non svolgono in alcun modo ruoli di rappresentanza sindacale».
Ma sulla rottura proclamata dai sindacati dei dipendenti è intervenuta anche Federfarma, con un articolo sulla propria newsletter Filodiretto: all’origine dello strappo, fa notare la Federazione, la distanza tra la richiesta di incremento economico formulata dalle rappresentanze del personale dipendente (360 euro lordi) e la proposta iniziale avanzata da Federfarma (120 euro lordi). «Al di là dell’aspetto strettamente salariale» osserva l’articolo «va considerato che già con il precedente rinnovo, oltre a un aumento salariale era stata riconosciuta ai dipendenti di farmacia una serie di altri vantaggi, quali l’assistenza sanitaria integrativa, la previdenza complementare e le prestazioni aggiuntive erogate dall’Ente Bilaterale».
Per questo rinnovo inoltre, «Federfarma ha messo sul tavolo un’ulteriore serie di proposte che prevedono una rimodulazione dell’attuale declaratoria del livello Q2, l’introduzione di un ulteriore livello di inquadramento, con diverso incremento economico, tra il Q1 e il Q2, l’inserimento di nuove figure professionali, l’impulso e la concreta attuazione della contrattazione integrativa regionale o aziendale, il riconoscimento di prestazioni di welfare, l’incremento della maggiorazione salariale per il lavoro supplementare svolto dai dipendenti in part-time, l’integrazione al 100% da parte del datore di lavoro del trattamento previsto durante il congedo di maternità, la definizione di un monte ore per la formazione Ecm in orario di lavoro, una precisa definizione dell’orario diurno e notturno in cui scattano le maggiorazioni retributive, un incremento del periodo di mantenimento del posto di lavoro per i dipendenti affetti da malattie che prevedano l’utilizzo di terapie salvavita, l’introduzione di un congedo per le vittime di violenza di genere».
Infine, «è essenziale per Federfarma che le condizioni economiche e normative stabilite dal ccnl siano sostenibili per tutte le farmacie, che sono a tutti gli effetti delle imprese, diverse tra loro, grandi e piccole, rurali e urbane, in modo da garantire l’efficienza della rete territoriale; fermo restando ovviamente il principio fondamentale di riconoscere in modo adeguato il lavoro e la professionalità dei dipendenti».