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Telemedicina nelle piccole farmacie, niente rinvio dal Milleproroghe

5 Gennaio 2022

Si è chiusa il 31 dicembre – senza alcun rinvio dal decreto Milleproroghe nonostante le promesse di Federfarma – la finestra che avevano a disposizione le farmacie dei comuni sotto i tremila abitanti per richiedere il credito d’imposta concesso dalla legge 176/2020 sull’acquisto o noleggio di apparecchiature di telemedicina. Il sindacato titolari tuttavia non demorde e spera di riaprire i termini con un emendamento da infilare nella legge di conversione del decreto, che dovrebbe iniziare a giorni l’iter parlamentare. «Abbiamo già concordato una proposta di modifica che verrà presentata da alcuni deputati a noi vicini» spiega a FPress il presidente del Sunifar, Gianni Petrosillo «il testo prorogherà a tutto il 2022 l’agevolazione, quindi le piccole farmacie potranno beneficiare del credito d’imposta anche per gli acquisti o i noleggi effettuati nel nuovo anno. E le domande potranno essere presentate sino al 31 dicembre 2022».

Si vedrà che cosa accadrà con la conversione in legge del decreto. Intanto sono in molti a chiedersi quante sono le farmacie che hanno presentato richiesta per il contributo entro il termine del 31 dicembre: «Io so che alla vigilia molti colleghi, oberati dai tamponi, hanno preferito rimandare la compilazione della richiesta fidandosi delle promesse di Federfarma sul Milleproroghe» osserva Dario Castelli, vicepresidente responsabile rurale di Federfarma Milano Lodi e Monza «altri invece l’hanno fatta anche in extremis, il 31 stesso, con evidenti problemi dovuti al fatto che ci si confrontava con una piattaforma (Sistema Ts) inedita e con la necessità di recuperare dati difficilmente reperibili con gli studi dei commercialisti chiusi per ferie».

La sensazione, insomma, è che soltanto una parte delle piccole farmacie che avrebbero potuto beneficiare del credito d’imposta siano riuscite a presentare richiesta nei 15 giorni scarsi a disposizione (dal 17 al 31 dicembre). Ma mancano dati che confermino o meno. «Li abbiamo chiesti ma il Mef finora non ce ne ha forniti» conferma Petrosillo «però a quanto ci risulta sono parecchie le farmacie che sono riuscite a presentare la domanda per tempo». Htn, la società bresciana di telemedicina che collabora con Federfarma nel progetto Farmacia dei servizi, riferisce dal proprio osservatorio di una cinquantina circa di esercizi – tra quelli che si appoggiano a loro per le prestazioni di diagnostica a distanza – che hanno completato la procedura per ottenere il credito d’imposta. Ma anche questa, ovviamente, è una stima soltanto parziale.