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Telemedicina, via libera alla Piattaforma nazionale. Le ricadute per le farmacie

11 Settembre 2025

Luce verde della Conferenza Stato-Regioni allo schema di decreto che disciplina la Piattaforma nazionale di telemedicina (Pnt) e le relative Infrastrutture regionali di telemedicina (Irt). Il testo — in particolare — mette in fila ruoli, flussi informativi, standard di sicurezza e limiti ai trattamenti dei dati, ossia gli elementi portanti dell’ecosistema digitale in cui dovranno operare strutture sanitarie e sanitari, farmacisti inclusi.

L’impalcatura istituzionale. La Pnt è istituita presso Agenas e si articola in una Infrastruttura nazionale di telemedicina (Int) — di titolarità e gestione Agenas — e nelle Infrastrutture regionali di telemedicina (Irt), di titolarità regionale. Le Int forniscono servizi abilitanti (moduli, cruscotti, interoperabilità) mentre le Irt sono gli ambienti cloud multi-tenant dove le prestazioni vengono effettivamente erogate. Agenas, attraverso la Int e l’accesso all’Ecosistema dei dati sanitari (Eds, l’insieme delle informazioni sanitarie dei pazienti), avrà il compito di elaborare indicatori utili al governo, al monitoraggio e alla valutazione Hta delle tecnologie.

Servizi minimi. Lo schema definisce i «servizi minimi di telemedicina», che rimangono quelli definiti dai documenti finora emanati sul tema: televisita, teleconsulto/teleconsulenza, telemonitoraggio e teleassistenza/teleriabilitazione. Per ciascuno sono elencati i micro-servizi essenziali (gestione questionari, refertazione, pianificazione, reportistica dei rilevamenti, ecc.), ossia il minimo funzionale che le Irt devono offrire affinché la prestazione abbia valore clinico e amministrativo. È esplicito che le IRT devono garantire l’alimentazione del Fascicolo Sanitario Elettronico (Fse) con i documenti prodotti in telemedicina. «Le Regioni possono erogare prestazioni di telemedicina, nell’ambito della loro autonomia, anche mediante infrastrutture, applicativi o strumenti diversi, preservando investimenti gia effettuati in quest’ambito, a condizione che rispettino gli standard tecnici e di sicurezza definiti a livello nazionale e certificati da Agenas».

Le farmacie rurali figurano tra le possibili sedi in cui le postazioni di telemedicina possono essere installate e messe a disposizione di cittadini e professionisti per erogare i servizi a distanza: una scelta già contemplata nell’attuazione Pnrr e nelle gare capofila. A febbraio Agenas aveva comunicato che la Regione Puglia, in qualità di capofila, aveva portato a termine un bando di gara per l’acquisto di 90.369 postazioni da mettere a disposizione di studi medici, strutture di comunità e – appunto – farmacie rurali.

Dati, privacy e governance. Lo schema sancisce limiti chiari sui trattamenti. Le Irt generano i dati e li conferiscono al Fse; Agenas accede ai servizi di estrazione dell’Eds per finalità di governo ma solo su flussi privati degli elementi identificativi diretti, pseudonimizzati in modo irreversibile e/o aggregati, con estrazione automatica non più di una volta ogni 24 ore. I dati messi a disposizione ad uso di governo sono conservati da Agenas per un massimo di 24 ore, dopodiché vengono cancellati in modo sicuro; la Int non conserva dati personali.

I diritti degli assistiti e le informative. Le Irt devono fornire agli assistiti un’informativa conforme al Gdpr che spieghi i trattamenti effettuati tramite la Pnt (integrando l’informativa Fse 2.0). Agenas predisporrà un modello omogeneo di informativa con il parere del Garante. Inoltre lo schema dettaglia modalità e limiti per l’esercizio dei diritti (accesso, rettifica, oscuramento) rispetto ai dati raccolti e ai documenti confluiti nel Fse.

Servizi abilitanti. L’Int mette a disposizione, a livello nazionale, i «servizi abilitanti» per garantire standard comuni e interoperabilità fra le Irt, senza effettuare trattamenti di dati personali. «Le Irt garantiscono i servizi minimi di telemedicina per l’erogazione delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie di telemedicina dai soggetti e dagli esercenti le professioni sanitarie che prendono in cura l’assistito nell’ambito del Servizio sanitario nazionale».