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Testo unico sulla farmaceutica, farmacia tra i protagonisti del riordino

2 Ottobre 2025

Rafforzare le farmacie territoriali quali presidi sanitari di prossimità, attraverso la loro integrazione attiva nella rete dell’assistenza territoriale, sostenendo accessibilità e appropriatezza dei servizi e razionalizzando la disciplina in materia di pianificazione territoriale «in coerenza con le esigenze assistenziali delle comunità locali», fermo restando il criterio della pianta organica. È questo l’asse portante del disegno di legge delega con cui il Governo si è impegnato a riordinare la legislazione farmaceutica e che ieri è stato presentato in conferenza stampa a Roma dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, insieme al sottosegretario Marcello Gemmato e al capo di gabinetto Marco Mattei.

L’obiettivo è arrivare a un Testo unico sulla farmaceutica che ponga fine a un quadro normativo ormai frammentato e stratificato, con circa 700 norme sparse in un centinaio di provvedimenti, spesso contraddittori e non più adeguati alle sfide attuali. L’orizzonte temporale è quello del 31 dicembre 2026, data entro la quale il Governo dovrà completare i decreti attuativi. Per guidare l’iter, i ministeri competenti – Salute, Economia, Imprese e Made in Italy, Ambiente e Giustizia – saranno affiancati da una commissione di esperti in campo giuridico, sanitario e farmaceutico, chiamata ad assicurare coerenza e rigore tecnico.

Nelle intenzioni dell’esecutivo, la farmacia è al centro della riforma. Lo schema di delega individua tre direttrici: l’integrazione attiva delle farmacie nella rete territoriale con l’erogazione di nuovi servizi, dalle televisite al telemonitoraggio; l’ampliamento dell’accessibilità e della sostenibilità economica dei servizi, sia in regime privatistico sia in regime convenzionato; la razionalizzazione della pianificazione territoriale, con un’attenzione particolare alle aree rurali e montane. «In molti piccoli comuni la farmacia rappresenta l’ultimo presidio sanitario» ha ricordato Gemmato «ed è nostro dovere assicurarci che la distribuzione dei farmaci non venga penalizzata dall’antieconomicità dei trasporti».

Il provvedimento tocca anche altri nodi di primo piano per la filiera. Sul versante della spesa, la delega incarica il Governo di rivedere tetti e regole del payback, rafforzando i sistemi di programmazione e controllo. Già nell’ultimo anno sono state introdotte correzioni come l’aumento del tetto di spesa per gli acquisti diretti dall’8,3 all’8,5% e il trasferimento di alcune categorie di farmaci alla distribuzione convenzionata, misure che hanno alleggerito la compartecipazione delle imprese. Nella stessa direzione vanno le novità sui fondi per innovativi e antibiotici “reserve”, che hanno contribuito a ridurre lo sforamento della spesa, rimasto comunque superiore ai 4 miliardi.

Digitalizzazione e integrazione dei dati sono un altro pilastro. Il disegno di legge richiama espressamente la necessità di rafforzare i sistemi informativi nazionali e regionali, rendendo interoperabili ricette, consumi e prezzi all’interno del Sistema tessera sanitaria. In questo contesto si colloca il Fascicolo sanitario elettronico, che secondo il sottosegretario dovrà trasformarsi in un vero strumento clinico, alimentato da big data e intelligenza artificiale per migliorare la qualità delle cure e la programmazione.

Il ddl delega affronta infine temi strutturali come la carenza di farmaci e la sostenibilità della produzione nazionale di principi attivi ed eccipienti. «Può essere sostenibile produrre farmaci che costano quanto un caffè al mese?» ha osservato Gemmato, citando esempi come metformina o furosemide. L’intenzione è favorire la produzione interna e garantire disponibilità anche dei medicinali a basso costo.

Il ministro Schillaci ha ribadito che il punto di riferimento della riforma resta il cittadino: «Non accetteremo compromessi al ribasso. Il confronto con Regioni, Parlamento, società scientifiche e associazioni di pazienti sarà ampio e rispettoso, ma dovrà concentrarsi sui contenuti e sugli obiettivi: efficienza, equità, trasparenza». La presentazione di ieri ha confermato quindi l’ambizione di una riforma complessiva che superi la logica dei provvedimenti frammentati e riconosce alla farmacia il ruolo strategico di presidio di salute e di prossimità.

Nei prossimi mesi il Parlamento avvierà la discussione sul testo, con la possibilità di proporre modifiche e integrazioni. Una volta approvata la legge delega, inizierà la fase più delicata: la scrittura dei decreti legislativi. Per accompagnare il percorso, il ministero lancerà anche una sezione dedicata sul proprio sito, disponibile pure in inglese, per raccogliere contributi da stakeholder nazionali e internazionali. Un segnale di apertura che mira a rendere la riforma partecipata e condivisa.