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Cosmetica Italia, il mercato in farmacia chiuderà il 2018 con un +1,5%

20 Luglio 2018

Il mercato del cosmetico in farmacia dovrebbe chiudere il 2018 con una crescita dell’1,5% rispetto all’anno precedente. E’ la stima proveniente dalla consueta indagine congiunturale con cui Cosmetica Italia, l’associazione che rappresenta le aziende del beauty, fotografa tendenze e andamenti del comparto nell’anno in corso. Nel suo insieme, dicono i dati, il settore dovrebbe crescere nel 2018 del 4,5% e arrivare a un giro d’affari attorno agli 11,5 miliardi di euro. A fare da locomotiva, ancora una volta, le esportazioni, che dovrebbero crescere di otto punti percentuali e raggiungere un valore prossimo ai 5 miliardi di euro. «Grazie a qualità ed efficacia dell’offerta» commenta il presidente di Cosmetica Italia, Renato Ancorotti «la filiera cosmetica risponde con la competitività di sistema a uno scenario interno e internazionale di profondi cambiamenti».

Per quanto concerne il mercato interno, l’indagine confermano la ripresa dei canali professionali già evidenziata negli ultimi esercizi. Grazie anche all’investimento delle imprese, le stime prevedono per fine anno crescita del 2,5% per i centri estetici e dell’1,8% per l’acconciatura professionale. Positivi, ma più contenuti, gli incrementi stimati per il canale farmacia (+1,5%) e per la grande distribuzione (+1%), che comunque copre più del 41% del mercato cosmetico nazionale. Pressoché invariati, invece, gli incrementi di erboristerie (+0,5%) e profumerie (+0,5%). Continuano infine a volare i fatturati delle vendite dirette, che dovrebbero chiudere a fine anno con un +12% grazie al forte dinamismo delle vendite online.

«L’indagine ha registrato l’attenzione delle imprese ai mutati bisogni del mercato, evidenziando strategie e attività sempre più orientate all’ingaggio digitale e alla pianificazione allargata all’intera filiera» è il commento di chiusura di Gian Andrea Positano, responsabile del Centro studi di Cosmetica Italia «uno sguardo alle future strategie sottolinea la rilevanza dei temi legati alla sostenibilità, al “green” e alla personalizzazione e specializzazione dell’offerta».