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Stop Aifa all’export di sinemet per “difendere” le forniture nazionali

21 Maggio 2019

Scatta sul sinemet, il farmaco per il trattamento del parkinson interessato nelle settimane scorse da carenze nel circuito produttivo, il primo provvedimento dell’Aifa di sospensione temporanea dell’esportazione. La determina, firmata venerdì dal direttore generale dell’Agenzia, dovrebbe essere pubblicata a ore in Gazzetta Ufficiale e ha un valore essenzialmente prospettico: lo stato di carenza è in progressivo superamento (secondo quanto assicurato dall’azienda produttrice) e lo stop alle esportazioni mira ad assicurare che le confezioni di nuovo disponibili in quantità crescente non finiscano nel circuito del parallel trade.

Collocato in questo contesto, il provvedimento rappresenta dunque una misura sperimentale di cui ora l’Agenzia misurerà ricadute ed efficacia. L’intenzione, infatti, è quella di ricorrere più spesso in futuro a questo tipo di interventi, soprattutto in quei casi in cui occorre preservare il superamento di una fase di carenza (nel circuito produttivo) da fenomeni di indisponibilità dovuti a distorsioni nel circuito distributivo, ossia esportazioni parallele.

Resta da capire quale valutazione darà al provvedimento la Commissione europea, ma in Aifa c’è fiducia: le valutazioni espresse un anno fa da Bruxelles sulle misure adottate da Polonia e Slovacchia per scoraggiare l’export dei medicinali (è possibile, disse la Commissione, imporre limiti al parallel trade quando l’obiettivo è quello di «tutelare un legittimo interesse pubblico», a patto che tali interventi «siano giustificati, ragionevoli e proporzionati») inducono a ritenere che la determina non troverà contraria l’Europa, data l’evidente condizione di sofferenza che ha contraddistinto le forniture di sinemet.