Il mercato dei farmaci senza obbligo di prescrizione conferma anche nel 2024 quella tendenza alla stabilizzazione già mostrata nell’anno precedente, con una contrazione dei volumi di vendita e una crescita contenuta del fatturato. È il consuntivo che arriva da Assosalute, l’associazione nazionale dei produttori di farmaci di automedicazione, su dati di dati New Line – Ricerche di Mercato: nel 2024 sono state dispensate quasi 291 milioni di confezioni, con un calo del 2,6% rispetto al 2023, mentre il fatturato complessivo ha raggiunto poco più di 3 miliardi di euro, +1,7%.
La dinamica dei volumi riflette la stabilizzazione epidemiologica dopo il biennio 2021-2022, segnato da un’impennata delle vendite dovuta all’alta incidenza di patologie stagionali, legata al progressivo allentamento delle misure di contenimento della pandemia e alla transizione del Covid-19 a una forma endemica, che si manifesta spesso in forme lievi.
Per quanto i livelli di vendita restino superiori a quelli pre-pandemia, il settore si conferma fortemente condizionato dalla circolazione di virus respiratori, dall’andamento delle sindromi influenzali e, più in generale, dalla maggiore o minore incidenza di disturbi non gravi.
Diversi i fattori che hanno determinato l’andamento delle vendite nel 2024. La stagione influenzale 2024-2025, pur registrando un’intensità elevata, sta mostrando un andamento più in linea con i trend storici: a differenza del 2023, quando il picco si era verificato a dicembre, quest’anno la massima incidenza dell’influenza e delle sindromi da raffreddamento si è osservata nella quarta settimana del 2025 determinando, quindi, un diverso andamento della domanda di farmaci da banco, minore nell’ultima parte del 2024 rispetto a quanto osservato lo scorso anno. Al contempo, la presenza per tutto l’anno di varianti lievi di Sars-CoV-2, e la contemporanea circolazione con altri virus respiratori anche nei mesi caldi hanno determinato un utilizzo maggiore e “fuori stagione” di farmaci contro le affezioni respiratorie, che rappresentano la prima classe terapeutica del mercato dei medicinali senza obbligo di ricetta. Infatti, mentre a dicembre i volumi di questa tipologia di medicinali hanno fatto osservare una contrazione del 24,7%, nei mesi estivi si è osservato un eccezionale incremento (+18,9% a luglio, +12,3% ad agosto +6,2% a settembre).
«L’andamento del mercato riflette il ruolo sempre più consapevole dei cittadini nella gestione della propria salute» commenta Michele Albero, presidente di Federchimica Assosalute «i farmaci senza obbligo di prescrizione vengono assunti se e quando servono e restano una risorsa fondamentale per affrontare in autonomia i disturbi lievi, ma è essenziale continuare a promuoverne un utilizzo responsabile. In un contesto in cui le esigenze di cura evolvono così come cambiano i modi in cui le persone si informano, promuovere una comunicazione sanitaria corretta da fonti autorevoli significa offrire alle persone strumenti per scelte di salute più consapevoli, contribuendo così al benessere collettivo».
Nel 2024 le vendite delle due categorie principali della classe dei farmaci senza obbligo di prescrizione – i medicinali di automedicazione od Otc (Over The Counter) e i Sop (Behind The Counter) – seguono trend differenti. Gli Otc (che costituiscono il 75% del mercato a valori e il 71,3% di quello a volumi), con un giro d’affari di quasi 2,3 miliardi di euro e oltre 207 milioni di confezioni vendute, registrano un calo del -3,6% nelle confezioni dispensate, mentre i Sop rimangono pressoché stabili (+0,1%). In termini di fatturato, la crescita è più contenuta per gli Otc (+1,3%) rispetto ai Sop, che segnano un aumento più deciso del +2,7%.
La distribuzione del mercato tra i diversi canali di vendita (farmacie, parafarmacie e corner della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) rimane stabile, con la farmacia che continua a detenere la quota dominante (90,2% a volumi e 91,5% a valori). Le vendite online continuano a rappresentare una quota ridotta del mercato, pari al 3,5% delle confezioni dispensate (10,3 milioni) e al 2,7% del fatturato complessivo del comparto (82,5 milioni di euro).