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Iqvia, a fine anno convenzionata a 8 miliardi in crescita dell’1,5%

20 Ottobre 2022

A fine anno la spesa farmaceutica convenzionata – quella che transita dal canale farmacia – dovrebbe superare gli otto miliardi di euro, in crescita di circa l’1,5% sul 2021, mentre la spesa per gli acquisti diretti – che somma ospedaliera e distribuzione diretta (dpc inclusa) – dovrebbe arrivare a 12 miliardi di euro, +6% sull’anno passato. È la stima proveniente da Iqvia, provider globale di dati e analisi del mercato pharma, che quantifica in circa 2,5 miliardi di euro lo sfondamento con cui a dicembre chiuderà la spesa per farmaci di Asl e aziende ospedaliere.

«Il tetto della spesa per acquisti diretti» osserva la società di ricerche in una nota «è ancora provvisorio ma dovrebbe aggirarsi attorno ai 9,6 miliardi di euro, ossia il 7,8% del Fondo sanitario nazionale». Lo sfondamento risulterà superiore del 18% a quello del 2021, nonostante il sovrafinanziamento di due miliardi del Fondo sanitario e l’incremento dal 7,65% al 7,8% del tetto sulla spesa per acquisti diretti». Cme sempre, l’eccesso di spesa dovrà essere ripianato per metà dalle Regioni e per l’altra metà dalle aziende produttrici.

«L’esigenza di garantire la sostenibilità economica del Servizio sanitario nazionale» commenta Sergio Liberatore, amministratore delegato di Iqvia Italia «ha portato all’attuazione di interventi che penalizzano l’industria farmaceutica. Se vogliamo una sanità all’avanguardia bisogna superare questi meccanismi che rischiano di penalizzare la qualità della sanità in Italia e danneggiare un comparto riconosciuto come il primo per investimenti in innovazione scientifica. Bisogna, innanzitutto, superare il meccanismo dei tetti di spesa, visto che si sa in partenza che verranno sfondati per oltre due miliardi di euro e che, purtroppo, l’industria farmaceutica sarà chiamata a ripianare questo disavanzo. È importante che questo tema torni a essere una priorità della politica».