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Nota 96, bilancio Aifa: in 31 mesi risparmio medio mensile 4 milioni

10 Novembre 2022

In trentuno mesi di applicazione, la nota 96 ha determinato una diminuzione dei consumi e della spesa dei farmaci con vitamina D interessati dalla disposizione del 15,7% e del 19,6% rispettivamente, pari a circa 123 milioni di euro di minor spesa. La valutazione arriva dall’Aifa, che ieri ha diffuso un’analisi con le principali evidenze. Il risparmio medio mensile conseguito dalle Atc citate nella nota, dice il report, si aggira sui 4 milioni di euro. Negli ultimi 19 mesi, tuttavia, la differenza di spesa si è ridotta a 2,8 milioni di euro, una contrazione che fa pensare a una progressiva perdita di efficacia della disposizione.

L’introduzione della nota non ha comportato shift della domanda verso altri analoghi della vitamina D non considerati dalle limitazioni prescrittive. Si osservano, ammette l’Aifa, «piccole variazioni in aumento, ma il valore in termini assoluti è nettamente inferiore alla spesa e alle confezioni movimentate dalle Atc oggetto della nota».

Resta eterogeneo, invece, l’impatto della nota a livello regionale: in Campania la spesa per i farmaci interessati dalla nota 96 è addirittura cresciuta (7,3%), in Veneto è calata di oltre il 38%. La classe di età 40-60 anni, dice ancora l’Aifa, è quella che ha fatto registrare la maggiore riduzione dei consumi, soprattutto tra le donne; nella fascia 0-10 anni, invece, i consumi risultano in aumento. Quanto alla perdita di efficacia della nota, per l’Agenzia del farmaco è da valutare «una campagna di sensibilizzazione alla corretta prescrizione da rivolgere ai mmg».