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Pharma Data Factory: farmaci per depressione e umore, consumi in crescita

28 Novembre 2024

Sono in forte crescita i consumi di farmaci per il trattamento della depressione e la stabilizzazione dell’umore: nei 12 mesi che vanno dal novembre 2023 all’ ottobre 2024, questa categoria conta 49 milioni di confezioni vendute, per un giro d’affari prezzo al pubblico di 525 milioni di euro. Rispetto al periodo precedente, si registra una crescita del +3,2% in volumi (da 47 a 49 mln di confezioni) e del +3,8% in valori (da 506 a 525 milioni di euro). E sono soprattutto le fasce più giovani quelle dove si registrano i principali incrementi, circa il 10% in un anno. È quanto emerge da un’analisi di Pharma Data Factory condotta sui dati di sell-out della sua banca dati, che monitora il 95% delle farmacie italiane e rileva i consumi reali di farmaci e prodotti della salute.

Il mercato, spiega Pdf, è composto dalle seguenti classi: stabilizzatori dell’umore (4 farmaci in commercio), antidepressivi Ssri (100), antidepressivi Snri (31), antidepressivi e altri (41).

I cinque prodotti più venduti sono sertralina (+6,3% vendite nel periodo analizzato), venlafaxina (+0,8%), escitalopram (+0,8%), trazodone (+6,1%) e duloxetina (+5%). Il farmaco che mostra nel periodo l’incremento più alto è invece la vortioxetina (+14,5%)

«Per quanto riguarda le vendite nelle varie regioni» spiega Giorgio Cenciarelli, ceo di Pdf «il record va alla Lombardia con 8 milioni di confezioni vendute nei 12 mesi che terminano a ottobre, seguita da Toscana (poco meno di 5 mln), Emilia Romagna, Piemonte (entrambi 4 milioni) e Veneto (poco meno di 4 mln). Se parliamo invece di classi di età, la fascia 50-64 anni consuma oltre 11 milioni di confezioni, +2,8% in un anno, seguita da 75-84enni (8,6 mln, +3,5%). L’aumento più rilevante però si registra nella fascia 25-34 anni, con un +10,4% e 1,8 milioni di confezioni vendute. E anche fra i giovanissimi, 15-24 anni, si nota un aumento: +9,8% e un totale di un milione di confezioni consumate, con in vetta alla classifica sempre la Lombardia, seguita da Lazio, Veneto e Toscana».