Nel 2021 l’Italia ha speso in farmaci 32,2 miliardi di euro, dei quali 22,3 attraverso il Ssn e 9,2 provenienti direttamente dalle tasche dei cittadini. Il totale a carico del Servizio sanitario nazionale comprende 12 miliardi di euro della spesa farmaceutica territoriale, che somma i farmaci di classe A erogati in regime di assistenza convenzionata e quelli in distribuzione diretta e per conto. I numeri arrivano dall’edizione 2021 del Rapporto Osmed sull’uso dei farmaci in Italia, presentato ieri a Roma dall’Aifa. La fotografia che ne emerge mostra un progressivo spostamento del baricentro della spesa verso la componente privata: l’acquisto “out of pocket” (classe C, classe A con ricetta bianca, ticket e compartecipazione sul generico) è cresciuto in un anno del 6,3%, quella pubblica (ospedaliera e territoriale) del 3,5%.
Non contribuisce a tale incremento la spesa farmaceutica convenzionata (cioè quella che passa per le farmacie), che rispetto al 2020 cala dello 0,4%; mostra il segno meno anche la distribuzione diretta, che rispetto al 2020 si contrare dell’1,1%, mentre rivela una progressione importate la dpc, che cresce in un anno del 7,9%.
La Regione con il valore più elevato di spesa lorda pro capite per i farmaci di classe A‐Sssn è la Campania, con 199,9 euro pro capite, il valore più basso si registra nella Provincia autonoma di Bolzano con 113,4 euro pro capite. La Campania è anche la Regione con i livelli più elevati di consumo (1.334,3 dosi definite die ogni mille abitanti) così come Bolzano si riconferma la più parca (821,4 ddd).
La spesa per i farmaci acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche è stata di circa 13,8 miliardi di euro (233,5 euro pro capite), in crescita rispetto al 2020 (+4,8%), mentre i consumi risultano pressoché stabili (‐0,3%). Le Regioni in cui sono stati riscontrati i valori di spesa più elevati sono l’Umbria (269,3 euro procapite), la Campania (266,7 euro) e la Puglia (260,3 euro); al contrario, in Valle d’Aosta (175,9 euro procapite), in Lombardia (195,7 euro) e nella Provincia autonoma di Trento (197,9 euro) si rilevano i valori più bassi.
Per quanto concerne l’andamento dei prezzi, l’analisi evidenzia una riduzione del prezzo medio per dose dei farmaci di classe A in regime di assistenza convenzionata e un corrispettivo aumento per i farmaci territoriali di classe C con ricetta. In particolare, i dati mostrano che la scadenza del brevetto e quindi l’ingresso nel mercato dei farmaci equivalenti è in grado di incidere sui prezzi.