Il ministero della Salute sta lavorando con l’Aifa per consentire l’impiego di remdesivir nel trattamento della Peritonite infettiva felina. Lo ha riferito Loredana Candela, dirigente veterinaria dell’Ufficio medicinali veterinari della direzione generale Sanità animale del ministero della Salute intervenendo sabato scorso (24 maggio) al congresso Scivac di Rimini.
L’Agenzia, ha spiegato Candela, diramerà una nota che rimuoverà le attuali restrizioni sullimpiego di remdesivir in campo veterinario. Remdesivir, profarmaco iniettabile, è venuto alla ribalta durante la pandemia e attualmente è autorizzato l’uso soltanto nell’uomo e in ambito esclusivamente ospedaliero. Da circa un anno, ha detto ancora la dirigente, il ministero della Salute sta lavorando con Aifa per rimuovere tali limitazioni.
Questa, ha ricordato Candela, rappresenta al momento l’opzione più breve e preferibile perché richiede soltanto un intervento del regolatorio nazionale. L’alternativa, il farmaco GS441524 (noto anche in breve come Gs) dell’americana Gilead Sciences, presuppone invece il rilascio di un’autorizzazione europea che al momento appare piuttosto incerta, per la carenza di dati affidabili sull’incidenza della Fip senza i quali non si possono pianificare investimenti né avviare le verifiche di qualità e di sicurezza. L’Ansens, l’Agenzia francese per la sicurezza dell’alimentazione umana e animale, ha rilevato che le preparazioni estemporanee non sono supportate da evidenze di qualità, indispensabili per avviare un procedimento armonizzato a livello europeo su un possibile impiego.
Come riferisce una nota dell’Anmvi, l’Aifa si occuperà soltanto degli aspetti autorizzativi del medicinale ma non del prezzo di vendita, poiché non è rimborsato dal Ssn. In ogni caso, i tempi non si preannunciano brevissimi: probabilmente, remdesivir sarà utilizzabile in campo veterinario con la deroga “Fip only” solo dall’estate 2026.