previdenza

Emilio Croce: l’Enpaf è un ente sostenibile che guarda al futuro con tranquillità

19 Marzo 2022

Se gli si chiede quante sono le presidenze all’Enpaf che ha ormai collezionato, glissa con eleganza e invita a parlare di altro. Emilio Croce, rieletto la settimana scorsa alla guida della cassa privata dei farmacisti dal suo Consiglio di amministrazione, non dà aiuti a chi vorrebbe contarne i mandati consecutivi inanellati: sei, sette… non c’è verso, lui gira pagina.

Va bene presidente, allora cambiamo domanda: quale Enpaf lascia il presidente Croce uscente al presidente Croce subentrante?
Questa è una domanda cui rispondo più volentieri: un ente completamente sostenibile, che può guardare al futuro con tranquillità come conferma un bilancio tecnico attuariale che certifica l’equilibrio prospettico dei conti per i prossimi 50 anni. Negli ultimi anni abbiamo messo in campo numerose iniziative assistenziali, a sostegno dell’occupazione, dei colleghi colpiti da covid e per il welfare agli scritti. Ci auguriamo di riuscire a a implementare ulteriormente queste misure, così come vogliamo proseguire nelle iniziative per una migliore comunicazione con gli iscritti, come abbiamo fatto con il nuovo sito della Fondazione.

Lei ha parlato di bilancio attuariale: la Corte dei conti ha sempre promosso a pieni voti i consuntivi dell’Enpaf, ma ultimamente ha invitato a tenere sott’occhio l’erosione delle entrate provenienti dalla contribuzione dello 0,90%…
Purtroppo è un fenomeno su cui l’Enpaf può fare poco perché discende dal progressivo calo della spesa farmaceutica Ssn: pensi che negli anni d’oro della spesa convenzionata lo 0,90% rappresentava il 70% delle entrate contributive, oggi vale soltanto il 45%. L’Enpaf tiene costantemente sotto controllo l’andamento di questa entrata, che nei bilanci sottostimiamo volutamente per non correre alcun rischio. La stabilità prospettica certifica che i conti – e quindi le pensioni – non sono in pericolo.

I farmacisti titolari, quindi, non hanno motivo di preoccuparsi?
Se lo ritengono opportuno, possono optare per una contribuzione doppia o tripla e aumentare così l’assegno che riceveranno all’uscita. Il nostro sistema previdenziale è a prestazione predefinita con ripartizione mista e riserva di garanzia: in altre parole la nostra è una previdenza a contribuzione, si riceve in proporzione a quanto versato nella vita lavorativa.

E la contribuzione dello 0,50%, a carico delle società di gestione con maggioranza di non farmacisti, come procede?
Sta dando un buon gettito. La partenza è stata lenta, all’inizio le società hanno fatto qualche fatica ad accettare il prelievo, ma ora la situazione si è normalizzata e l’ente riesce a incassare tutto ciò che deve.

Da qualche tempo le farmacie registrano una crescente carenza di personale: si fa fatica a trovare collaboratori e spesso i titolari se li “strappano” l’uno all’altro…
Questo è un tema che investe l’occupazione, non abbiamo strumenti per intervenire direttamente. Ricordo però che abbiamo stanziato 400mila euro per sostenere le assunzioni a tempo indeterminato in farmacie e parafarmacie, a favore dei collaboratori under 30 e over 50. E abbiamo fatto una doverosa battaglia contro l’abuso degli stage in farmacia mascherati da tirocini.

Dove l’Enpaf può migliorare?
Come ho già detto nella comunicazione. Invito tutti gli iscritti a visitare il nuovo sito, www.enpaf.it, e nel caso darci suggerimenti o indicazioni.