«Il contributo dei farmacisti ospedalieri e territoriali va ben oltre la gestione dei farmaci: riguarda la sicurezza del paziente, la qualità delle cure e la sostenibilità del sistema». Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo ieri in videocollegamento alla sessione inaugurale del 46° Congresso nazionale della Sifo, in corso a Genova. Nel suo messaggio, Schillaci ha richiamato il ruolo centrale delle professioni farmaceutiche nei processi di riorganizzazione in corso nel Servizio sanitario nazionale e ha sottolineato come quella dei farmacisti sia una delle leve su cui il sistema potrà contare nei prossimi anni.
Schillaci ha collocato l’appuntamento in un momento di trasformazione profonda della sanità pubblica. «Non stiamo attraversando una semplice fase di evoluzione, stiamo ripensando il modo stesso di organizzare e gestire la salute pubblica» ha affermato, evidenziando come i farmacisti dei servizi ospedalieri e territoriali siano oggi chiamati a un contributo sempre più integrato nelle decisioni cliniche e organizzative. Il riferimento non riguarda soltanto l’appropriatezza terapeutica, ma la partecipazione alla costruzione di percorsi assistenziali più sicuri, appropriati e sostenibili.
Il Ministro ha anche ricordato alcune delle misure su cui sta lavorando il dicastero, citando l’approvazione recente del Testo unico sulla legislazione farmaceutica. Il provvedimento, ha fatto intendere, si inserisce in un percorso che punta a rendere i processi più coerenti, moderni e aderenti alle esigenze dei servizi sanitari regionali. Schillaci ha insistito sul concetto di collaborazione interprofessionale: «Per un sistema di salute vincente occorre lavorare in sinergia, unendo forze e saperi per un lavoro realmente corale».
Richiamando le proposte più recenti elaborate dalla Sifo, il ministro ha riconosciuto il peso delle innovazioni che la professione sta affrontando, dalla gestione digitale dei processi alla medicina di precisione, fino alle attività di radiofarmacia. Temi che si intersecano con il dibattito nazionale sulla riorganizzazione della rete ospedaliera e territoriale e sulle competenze avanzate che anche i farmacisti, in diverse articolazioni, stanno progressivamente assumendo.
La conclusione è stata affidata a una considerazione sul Servizio sanitario nazionale nel suo complesso: «Il futuro del Ssn dipende dal contributo di ciascuno di noi per la tutela del diritto della salute». Un richiamo alla responsabilità condivisa che riporta l’attenzione al quadro complessivo di sostenibilità e governance.