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Servizi in farmacia, la mappa del Pgeu: più diffusi quelli da dispensazione

24 Settembre 2025

I servizi di telerefertazione come ecg e holter sono una specificità delle farmacie italiane che trova poche corrispondenze negli altri Paesi europei. È una delle principali evidenze provenienti dal Report del Pgeu dal titolo “Pharmacy services in Europe”, che l’associazione ha presentato ieri nel corso di un evento al Parlamento Europeo. Il documento fotografa un canale – quello della farmacia – in trasformazione: dalla semplice erogazione del farmaco a un’offerta crescente di servizi clinici e per la prevenzione, erogati negli stessi luoghi dove gli assistiti risiedono o lavorano.

I cittadini europei, dice in particolare il report, effettuano oltre quattro miliardi di visite all’anno in farmacia. Nello studio sono state mappate 47 tipologie di servizio in 33 Paesi europei, con una media di 26 servizi disponobili per Paese. «Con una regolazione favorevole, un finanziamento sostenibile e l’integrazione nei percorsi di cura, i farmacisti già mantengono le persone in salute, offrendo servizi più vicini a casa» è il commento di Clare Fitzell, Presidente del Pgeu.

Il rapporto classifica i servizi in macro-categorie: prestazioni collegate alla dispensazione (dispensing services), servizi per la promozione della salute (health promotion), screening e orientamento (screening and referral), gestione delle malattie (disease management), gestione individuale dei pazienti (individual case management) e servizi digitali/Hta (services based on Hta and digital services). I servizi legati alla dispensazione rappresentano la categoria più gettonata (sono disponobili nelle farmacie del 23% dei Paesi), ma sono ben rappresentanti anche i servizi per la promozione della salute (21%) e quelli di case management (19%).

Il report mappa anche la consistenza dei singoli servizi nell’ambito delle diverse categorie: Tra i servizi legati alla dispensazione, per esempio, spiccano il servizio notturno (presente in 31 Paesi), la consegna a domicilio (home delivery, 27 Paesi), il rinnovo delle ricette (repeat dispensing, 24 Paesi) e la dispensazione d’emergenza senza prescrizione (emergency/urgent supply, 16 Paesi). Nella promozione della salute troviamo le vaccinazioni in farmacia (pharmacist-delivered vaccination, 19 Paesi), i programmi per smettere di fumare (smoking cessation, 27 Paesi), la gestione del peso (weight management, 26 Paesi) e la consulenza per i viaggi (pharmacy travel health, 30 Paesi).

La categoria screening e servizi di orientamento includono gli screening (30 Paesi), gli autotest (self-test kits, 20 Paesi) e l’invio del paziente ad altre strutture sanitarie (referral, 30 Paesi). I servizi per la gestione delle malattie comprendono il supporto all’aderenza terapeutica (therapeutic adherence support, 23 Paesi), il teleconsulto (ossia la televisita, 19 Paesi) e l’assistenza alle terapie farmacologiche (therapeutic instruction, 32 Paesi). Tra i servizi personali, invece, spiccano la formulazione galenica (30 Paesi), il supporto alla somministrazione in dosi (23 Paesi), spiccano la revisione della terapia farmacologica (medication review, 24 Paesi), la riconciliazione farmacologica (medication reconciliation, 15 Paesi), il monitoraggio di terapie ad alto costo (24 Paesi).

Di rilievo la componente digitale: accesso ai fascicolo elettronici condivisi (shared patient medication e-records, 11 Paesi), app sanitarie per mobile (11 Paesi) e raccolta dati su nuovi farmaci. Come ricorda il Pgeu, interoperabilità e accesso in scrittura/lettura delle cartelle elettroniche da parte del farmacista sono strumenti chiave per integrare la farmacia nei percorsi di cura.

Tuttavia il Report evidenzia forti disomogeneità: alcuni servizi sono ampiamente sviluppati in pochi Paesi, mentre altrove restano pilota o assenti. Per questo il Pgeu accompagna al rapporto la richiesta di un «cambio strategico di politica» che riconosca le farmacie come partner essenziali, riforme normative per ampliare lo scope professionale, meccanismi di finanziamento sostenibili e piani di sviluppo della forza lavoro. Sono raccomandazioni che, se recepite, possono trasformare l’accesso alle cure primarie e rafforzare la tenuta dei sistemi sanitari.