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Carenze, Li Bassi: all’origine non c’è soltanto il parallel trade per i prezzi

5 Luglio 2019

Non c’è soltanto il parallel trade all’origine delle carenze di farmaci che attanagliano la filiera farmaceutica italiana. Lo ha ricordato il direttore generale dell’Aifa, Luca Li Bassi, intervenendo alla tavola rotonda organzizzata ieri a Roma nella cornice dell’Assemblea pubblica di Farmindustria: «È banale ridurre a una questione di prezzo il problema delle indisponibilità» ha detto il dg «se dipendesse dal solo fatto che in Italia secondo alcuni medicinali costano meno, non si spiegherebbe perché in Svizzera, dove i prezzi sono più alti, risultano carenti più di 500 prodotti. Può essere una delle ragioni, ma non è certamente l’unica causa».

Quanto alla situazione in Italia – l’ultimo proprio ieri in Toscana, dove alcuni ospedali sono rimasti sprovvisti di mitomicina – Li Bassi ha invitato i malati ad avere fiducia. «Le agenzie regolatorie dispongono di meccanismi di monitoraggio e riescono a creare reti di tutela. I casi in cui la mancanza di un farmaco genera un reale disagio sono una parte davvero minoritaria sul totale, e comunque resta un fatto il più delle volte temporaneo. Esistono quasi sempre farmaci equivalenti o valide alternative terapeutiche».

Il problema delle carenze, comunque, esiste ed è molto complesso, perché le sue cause rimandano tanto ai processi produttivi quanto a quelli distributivi. «Ogni volta che il paziente non trova il farmaco di cui ha bisogno è una sconfitta per il sistema. Il ministero della Salute ha aperto un tavolo proprio per fornire risposte ai dubbi e alle carenze registrate in Italia, ma se analoghi problemi sono registrati in Spagna, Portogallo, Francia, Olanda, Norvegia, Austria, Slovenia, allora è forse il caso di intervenire anche a livello europeo. Ci sono dinamiche che dobbiamo comprendere prima di fornire soluzioni di lungo periodo e per tutto il mercato».