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Keppra, Neupro e Vimpat, l’Aifa non accoglie la richiesta di stop all’export

11 Settembre 2019

Non verranno ordinati blocchi delle esportazioni su Neupro, Keppra e Vimpat, le tre specialità per le quali Federfarma aveva chiesto a giugno un intervento dell’Aifa analogo a quello adottato il mese prima sul Sinemet. E’ quanto fa sapere la stessa Agenzia del farmaco in una lettera recapitata nei giorni scorsi al sindacato titolari: nonostante la Federazione abbia segnalato frequenti episodi di carenza a carico delle tre specialità di Ucb Pharma, scrive il direttore generale dell’Aifa, Luca Li Bassi, dai «dati forniti dall’azienda su produzione e distribuzione» emerge che «non solo non si ravvisano problematiche che impattino sulla regolare produzione e fornitura dei tre medicinali, ma nemmeno risultano flussi di esportazioni tali da determinare problemi di approvvigionamento sul territorio nazionale».

Nella sua lettera di tre mesi fa, invece, Federfarma aveva riferito di frequenti difficoltà da parte delle farmacie associate a reperire i tre farmaci: poiché da tempo Neupro, Keppra e Vimpat «risultano ai vertici della classifica delle segnalazioni per indisponibilità» aveva scritto la Federazione «riteniamo doveroso segnalare all’Aifa l’opportunità di emanare» un blocco delle esportazioni «per i tre farmaci della ditta Ucb». Come si ricorderà, il primo provvedimento di sospensione temporanea dell’export mai adottato dall’Aifa era scattato a maggio e aveva riguardato il Sinemet, il farmaco per il trattamento del parkinson interessato nelle settimane precedenti da protratte carenze nel circuito produttivo: lo stato di indisponibilità, spiegava l’Aifa nella delibera, è in progressivo superamento e lo stop alle esportazioni mira ad assicurare che le confezioni di nuovo disponibili in quantità crescente non finiscano nel parallel trade.