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Morbillo, l’Istituto superiore di sanità: in Italia ancora endemico

29 Aprile 2019

C’è anche l’Italia nella lista dei dieci Paesi europei dove il morbillo è endemico. Lo rivela il report sulle coperture vaccinali che l’Istituto superiore di sanità (Iss) ha pubblicato mercoledì 24 aprile in occasione della Settimana europea dell’immunizzazione. Dei 53 Stati che compongono il Vecchio continente, si legge nel rapporto, 37 hanno eradicato il morbillo e sei hanno interrotto la trasmissione per un periodo di almeno 12 mesi. Mancano all’appello dieci Paesi, Italia compresa, dove le scarse coperture vaccinali «hanno portato all’accumulo di ampie quote di popolazione suscettibili all’infezione».

Il morbillo, ricorda l’Iss, è altamente contagioso e la sua eliminazione richiede livelli di coperture vaccinali maggiori o uguali al 95% per due dosi di vaccino. «Per interrompere la trasmissione endemica del morbillo nel nostro Paese» continua il report «vanno aumentate le coperture vaccinali tra i bambini piccoli e devono essere messe in atto strategie e attività supplementari di vaccinazione indirizzate alle fasce di età suscettibili, soprattutto giovani adulti nati a partire dalla fine degli anni ’70». Nel 2017 la copertura vaccinale registrata nel nostro Paese tra i 18enni arrivava soltanto all’81,2% per la prima dose e al 77,7% per la seconda.

«Nel mondo» conclude l’Iss «le vaccinazioni prevengono ogni anno fino a 3 milioni di decessi. Grazie alla vaccinazione, il vaiolo è stato eradicato e il numero di casi di polio nel mondo è diminuito dai 350 mila del 1988 ai 33 dello scorso anno. Il numero di casi di morbillo è drasticamente diminuito e la mortalità per questa malattia calata dell’84% tra il 2000 e il 2016. Il tetano neonatale è stato eliminato e altre malattie gravi, come la difterite, sono diventate rare».