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Nas, il bilancio 2018 per la sanità: sanzioni per 4,3 milioni di euro, 500mila farmaci sequestrati

6 Febbraio 2019

Quasi 500mila farmaci sequestrati, 3.477 denunce inviate all’autorità giudiziaria, 8.285 violazioni riscontrate, oltre 4,3 milioni di euro di sanzioni inflitte. E’ il bilancio dell’attività operativa che il Comando carabinieri per la tutela della salute (Nas) ha condotto in campo sanitario e farmaceutico nel corso del 2018. I numeri sono stati presentati ieri a Roma in una conferenza stampa alla quale sono intervenuti il ministro della Salute, Giulia Grillo, e il comandante dei Nas, Adelmo Lusi. «Nessuno può pensare di lucrare sulla salute dei cittadini» ha ricordato alla stampa il Ministro «il lavoro dei Carabinieri dei Nas è prezioso per tutti noi». «Nel 2018» ha invece detto Lusi «sono stati effettuati complessivamente a livello nazionale più di 51mila interventi, che hanno fatto emergere 13.555 irregolarità, pari al 26% degli obiettivi oggetto di accertamento».

Tra le attività di vigilanza, in particolare, è stata posta grande attenzione alla distribuzione e commercializzazione del farmaco, con un occhio di riguardo ai rapporti professionali tra le diverse figure sanitarie, al possesso dei titoli abilitativi e alla «disciplina e onore» con cui i professionisti ottemperano alle funzioni di Pubblico ufficiale. Nel 2018, così, sono state effettuate poco più di 3.100 ispezioni, che hanno portato a 25 arresti e a 1.429 segnalazioni alle autorità giudiziarie o amministrative. Tra gli interventi, la relazione ricorda l’operazione Sic iubeo condotta dai Nas di Milano nel giugno scorso, conclusa con 14 misure cautelari detentive per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni del Ssn e ricettazione di farmaci, e l’operazione Conquibus dei Nas di Parma, risalente all’ottobre scorso e conclusa con 11 misure cautelari nei confronti di dirigenti medici universitari e di aziende farmaceutiche per corruzione e comparaggio.

Degna di nota anche la campagna condotta dai Nas tra aprile e maggio 2018 per valutare condizioni e dotazioni delle sedi di Guardia medica (Continuità assistenziale): sono emerse criticità strutturali ed organizzative nel 39% delle postazioni visitate (151 su 388), riconducibili a carenze igienico sanitarie, tecnologiche, organizzative e strutturali (ambienti interessati da muffe ed umidità, in parte inagibili, mancanza di misure di prevenzione incendi, assenza di vie di fuga). Per quanto concerne il commercio online, invece, la relazione ricorda le verifiche condotte tra giugno e settembre su oltre 650 siti di e-commerce, che hanno consentito di individuare 80 aziende della filiera farmaceutica dedite alla vendita a distanza ma in modalità non consentite.