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Speranza: diritto alla salute incomprimibile da esigenze di finanza pubblica

19 Novembre 2019

«Stiamo discutendo con le Regioni sul Patto per la Salute ed emergeranno nell’ambito di quel confronto soluzioni condivise. Ma il mio auspicio è che già con la Legge di Bilancio si possa dare il primo segnale: il confronto è in corso in queste ore, la legge si approva entro la fine dell’anno; proviamo a far maturare questa discussione». Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel suo intervento al primo Open Day della Giustizia Amministrativa, organizzato ieri a Roma nella sede del Consiglio di Stato. «La Corte costituzionale» ha sottolineato il Ministro «ha chiarito che le esigenze della finanza pubblica non possono assumere, nel bilanciamento del legislatore, un peso talmente preponderante da comprimere il nucleo irriducibile del diritto alla salute protetto dalla Costituzione, come ambito inviolabile della dignità umana. In termini ancora più netti, la Corte ha anche aggiunto, sempre in materia di diritti sociali che è la garanzia dei diritti incomprimibili a incidere sul bilancio, e non l’equilibrio di questo a condizionarne la doverosa erogazione».

All’interno di questo perimetro, ha continuato Speranza, Il Ministero vigila «sul principio di uguaglianza sostanziale nell’erogazione delle cure garantendo il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza, cioè le condizioni minime di accesso alle cure». Alle Regioni, invece, «compete la concreta organizzazione ed erogazione del servizio pubblico, differenziando le modalità di soddisfazione dei bisogni di cura e assistenza secondo le peculiarità geografiche e socio economiche proprie delle realtà locali».

Garantire l’effettivo godimento del diritto alla salute, ha concluso il Ministro, è «la grande sfida del tempo presente, che va affrontata per mantenere saldi i principi di universalità, equità e parità di accesso alle cure propri del nostro sistema, in presenza di risorse pubbliche limitate e nel rispetto dei vincoli di bilancio imposti dall’Unione europea».