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Dati Aifa: nel I bimestre 2018 la convenzionata “perde” già il 4,4%

23 Giugno 2018

In appena due mesi, la spesa farmaceutica convenzionata del Ssn – cioè quella relativa ai farmaci di fascia A che transitano dalle farmacie del territorio – “perde” il 4,4% rispetto allo stesso periodo del 2017. E’ il responso che arriva dal report con cui l’Aifa ha fotografato nei giorni scorsi consumi, ricette e spesa per farmaci del primo bimestre di quest’anno. L’analisi che ne scaturisce risulta necessariamente incompleta, perché manca ancora il riparto del Fondo sanitario 2018 e dunque non è possibile quantificare i tetti per convenzionata e acquisti diretti, a livello nazionale così come regionale. Ma i valori assoluti sono quelli. E dicono che tra gennaio e febbraio la spesa farmaceutica convenzionata certificata dalle dcr (e ripulita degli sconti versati dalle farmacie e di tutti i tipi di ticket)ammonta a 1.365,8 milioni di euro, che al netto del payback diventano 1.336,9. Rispetto al primo bimestre del 2017 mancano 62 milioni di euro, anche se le ricette mostrano un lievissimo incremento (+0,4%) e le dosi giornaliere dispensate crescono in modo evidente (+1,6%, pari a 58 milioni di unità).

L’arretramento della convenzionata si fa sentire in tutte le Regioni. Le contrazioni minori sono quelle di Val d’Aosta e Lombardia (-0,3 e -0,8%), le più forti riguardano Marche e Puglia (-13,15 e -9,26%). Queste ultime due Regioni, ovviamente, fanno registrare i decrementi più forti anche nei consumi di ricette (-6,1 e -1,1% rispettivamente), all’altro capo della classifica invece spiccano la Provincia autonoma di Trento, +3,3%, e l’Abruzzo, +4%.

Non arrivano buone notizie neanche dalla distribuzione diretta, che per le farmacie continua a rappresentare una spina irritativa ma dove c’è la dpc assicura ai titolari un’entrata sempre più importante: nel I bimestre la spesa supera di poco i 682 milioni di euro, in calo di circa il 17% sullo stesso periodo dell’anno precedente. A livello regionale però gli andamenti sono contrastati: le contrazioni più importanti si registrano in Molise e Lazio (-46,8 e -46,5%), la Provincia autonoma di Bolzano e la Liguria fanno invece segnare gli incrementi più cospicui (16,4 e 15,2%).

Nonostante il segno meno della diretta-dpc, l’aggregato che la contabilizza assieme alla spesa farmaceutica ospedaliera – cioè la spesa per acquisti diretti – mostra nel primo bimestre un altro netto incremento. I dati dell’Aifa, infatti, riferiscono di un’uscita pari a 1.860 milioni di euro, che porterebbe a uno sfondamento di quasi il 10% se il tetto fosse quello dell’anno scorso.